Fred Buscaglione - Il dritto di Chicago

Pubblicato il 11-08-2013

di Gianni Giletti

“Sono il dritto di Chicago, Sugar Bing”. A questo punto sto già ridendo largo così. Perche Fred prima di tutto, fa ridere per davvero.
La collaborazione con Leo Chiosso – Fred la musica, Leo i testi – gli diede davvero la spinta verso il successo nazionale. Al “Musichiere” di Mario Riva, unico varietà del sabato sera per tutta la penisola, lui entrò che era Ferdinando Buscaglione, polistrumentista, 20 anni di gavetta alle spalle, uscì che era il Grande Fred, riconosciuto da tutti.
Epopea fulminante, fatta di grandi successi musicali e di film altrettanto musicali – uno addirittura con Totò finita tragicamente contro un camion la mattina del 3 febbraio 1960.
In questo brano però non si ride solo, Buscaglione era un grande musicista, basta ascoltare arrangiamenti, suoni e interpretazione.
Uno dei miei miti, ho tutte le sue 111 canzoni.


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Fred

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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