Giacomo Puccini - Vissi d’arte – Tosca

Pubblicato il 08-05-2014

di Gianni Giletti

Puccini è avanti, non c’è discussione.
Nonostante sia morto da novant’anni, gli escono ancora delle chicche come queste che ti devastano dall’emozione.
Qui l’orchestra fa di tutto per fare uscire la voce. Sussurra e grida, ogni tanto batte un pugno sul tavolo, ma poi sparisce, resta sempre sottotraccia.
Ma la voce non è mai sola: è accompagnata magistralmente, da una serie di armonie e contrappunti che hanno del miracoloso, della serie “potrei stupirvi con effetti speciali, ma è più bello così”.
Davvero stratosferico. Grazie a Paola, alzate un po' il volume che è registrata bassa.


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Angela

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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