Johnny Cash - Personal Jesus

Pubblicato il 09-07-2015

di Gianni Giletti


Faccio fatica a identificare le emozioni che la voce stanca di Johnny Cash mi trasmette su questo brano. Forse sono proprio la fatica e l’incertezza di alcune sillabe a colpirmi.
Un artista trasmette ciò che è, non ciò che sa fare.
E qui la voce di Johnny – che quando incide questa cover dei Depeche Mode ha 70 anni – mi stende per la sua autenticità, per come descrive, solo con il suo timbro sofferto -  la vita travagliata di uno dei più grandi musicisti del secolo scorso.
L’ambientazione a tinte fosche della canzone coincide abbastanza con l’originale, la differenza è che questa è un blues acustico, anche se un piano lontano martella qualche nota che lo fa quasi sembrare un rock’n’roll.
Tant’è, canzone e interprete mi trapanano l’anima.
Dolente.


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Johnny

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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