Jonathan Edwards - Tomorrow's child

Pubblicato il 09-08-2015

di Gianni Giletti


Come nasce una ballad ? Bel problema, non lo so.
Secondo me però, per essere un “musicista da ballad”, ci devi essere nato.
Già da ragazzino hai quel tratto un po’ malinconico, quando non triste per davvero, ti commuovi per ogni cosa, ipersensibile, sempre un po’ isolato, magari musone…
Oppure hai avuto un’infanzia difficile, per cui dopo tante màzzate, non ti viene facile magari il rock’n’roll e viri sul romantico/malinconico/commosso.
Poi magari mi sbaglio e questo simpatico signore quasi settantenne ride dal mattino alla sera ed è uno spiritosone.
In ogni caso, confezione una ballatona davvero super, con tutti gli ingredienti giusti: chitarrina che sfrigola, coretto e controcanto femminile con la lacrimuccia, piano che sfarfalleggia, chitarra solista che non sai se è steel, slide o chissàchecosa, ma c’è, voce ispirata che commuove, finale sospeso come da grammatica, un gran bel sound insomma, che ci accompagna in questa giornata.
Plastica.


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Jonathan

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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