Joy Kills Sorrow - Louise

Pubblicato il 07-07-2013

di Gianni Giletti

Da Boston, Massachusett, un quintetto che delizia con un’arma poco conosciuta oggi, la misura. Ballata obliqua, che ti spiazza un po’, soprattutto con l’armonia, che è storta una cifra. Ma anche con i tempi che si dà, tra una strofa e uno strumentale, configurandoli  attraverso una voce evocativa e misteriosa, che sa più di brughiera irlandese che non di Nuovo Mondo.
Curiosa la chitarrina, che ricama implacabile, in mezzo al banjo e al contrabbasso, e ti chiedi dove stia andando. Non lo scopri, ma alla fine della canzone, premi di nuovo play.
Sognante.


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Joy Kills Sorrow

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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