Kinga Glyk - Tears in heaven

Pubblicato il 05-07-2016

di Gianni Giletti


Non sono particolarmente ferrato in musicisti polacchi, ma questa ragazza di 19 anni, devo dire, mi ha colpito, non per la sua avvenenza, ma per le sue idee musicali.
Scopro poi che è considerata la miglior bassista polacca e leggendo sul suo sito, ti accorgi che ha cominciato a suonare a 12 anni insieme al fratello batterista.
A parte questioni biografiche, non sono particolarmente attirato dai bassisti che usano il loro strumento come una chitarra, anzi li odio proprio, ma Kinga, ripeto, mi colpisce per la musica.
Ovviamente brava sul suo strumento, anche se il tocco è da migliorare, è l'idea della cover che mi ingrifa, perchè esplora con dovizia di particolari tutto quello che di melodico c'è in questo brano.
E lo fa con grande buon gusto, senza scale a velocità interstellare, senza farsi venire crisi isteriche da "chitarrista quando suona", ma con tanta naturalezza e sicurezza.
Sorpresa.

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Kinga

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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