Anche io ho storto il naso a guardare il minutaggio (8:29 !!) ma poi il trip da “canzone troppo lunga” mi è passato.
Che dire? La gioia sprizza da tutti i pori di questa canzone popolare ed è quella che colpisce: nessun trucco, accorgimento, ingegnere del suono, luci, palco, ballerine… Niente.
Non sono sicuri né i nomi dei cantanti, né il titolo della canzone: non ho trovato niente su di loro. Il tastierista suona con la tastiera sulle ginocchia, due microfoni messi in mezzo al nulla, sezione ritmica finta eppure bella.
Solo la voglia di cantare insieme, di essere ispirazione l’uno dell’altro: attacchi perfetti, si vede che è una vita che cantano insieme, riff che cambiano uno dopo l’altro, senza neanche un cenno di intesa. Il cantante più anziano fa la ritmica, il più giovane la melodia.
Ogni tanto la ripresa salta.
C’è un’aria di festa, di partecipazione, di gioia di cantare… non sembra che abbiano costruito la scena, ma se l’hanno fatto, sono stati bravissimi.
Joy.
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