Sergio Caputo - Mercy bocù

Pubblicato il 24-04-2014

di Gianni Giletti

Per me Sergio Caputo è l’erede naturale di Fred Buscaglione, con quei testi sghembi, che non capisci se ti sta prendendo in giro o se parla sul serio.
E come Fred, grande musica. Lui negli anni è diventato un jazzman sul serio, uno scrittore, ogni tanto si esibisce e non sai mai cosa tirerà fuori.
Insomma un artista a tutto tondo, magari non sempre sulle prime pagine dei giornali, ma bello e piacevole da ascoltare.
Cito solo la fine di questa canzone: “un'orchestra di gatti sta provando l'ouverture, la mia stella dà spettacolo lassù”.
Matto eh ?

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Sergio Caputo

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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