Shawn Colvin - This Must Be The Place (Naive Melody)

Pubblicato il 28-09-2021

di Gianni Giletti

Lei - e questo disco in particolare – mi ha sempre colpito nel profondo.
Dovessi dire perché, farei fatica a articolare un discorso sensato. Mi colpiscono i silenzi che genera la sua voce, non so spiegarmi meglio. In effetti, riascoltando un po’ di volte il brano, non è che ci siano tutti questi silenzi. Però, in qualche modo, lei ce li infila lo stesso.
Mah, forse sono io che mi sogno le cose, non fateci caso… 
Molto bello comunque l’uso dell’orchestra, decisamente suggestiva; i trilli del basso (o chi per lui), inusuali; l’arpeggio della chitarra, che ci porta lontano, strattonandoci con una certa grinta (il trakka-trakka sulla chitarra regna sovrano); lo strumento a fiato che compare dal nulla ogni tanto (sembra un clarinetto o un clarino).
Grande arrangiamento insomma, soprattutto se consideriamo che è dal vivo.
Livello alto.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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