Solomon Burke - Cry to me
Pubblicato il 03-09-2015
Caro vecchio Solomon, ho avuto la fortuna di vederti dal vivo due volte e l’impressione è stata folgorante, nonostante fossi già in carrozzina e non potessi muoverti come volevi. Ma la voce era intatta. Una volta eri al Teatro Regio di Torino, dove c’era una di quelle insulse celebrazioni per qualcosa che non ricordo e avevano invitato te. Dopo i soliti orrendi tentativi di farti cantare O sole mio o qualche stornello piemontese, sei riuscito a liberarti e hai cantato due canzoni delle tue. D’improvviso il teatro si è risvegliato e tutti, dico tutti, si sono messi a ballare. Qui invece esegui un lento languido, occhi dolci e guancia sulla spalla, anno di grazia 1962, che rende bene il clima di quegli anni. Senza la tua voce però, sarebbe un polpettone. Invece, grazie a te, diventa leggenda. Mitico.
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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.
Grandi.