Eeeeeh…. Qui il discorso si fa difficile. Quando il virtuosismo diventa una scusa per non fare musica ? E quando invece trasforma una normale canzone in qualcosa di unico e irripetibile ? Domande a cui è difficile dare una risposta e uno come Stanley Jordan è uno di quegli artisti che forse una risposta la può trovare. Stanley infatti ha rivoluzionato il modo di suonare la chitarra, utilizzando tecniche ai tempi non molto ortodosse – come il tapping, hammer-on e pull-off – ma sicuramente efficaci, che gli hanno regalato imperitura fama e stima. La domanda sulla musica però resta. Onestamente, devo dire che non lo ascolto molto perché su disco perde molto dell’impatto che ha dal vivo e poi i brani troppo lunghi e troppo insistiti sugli sviluppi della melodia mi stufano dopo un po’. Qui comunque davvero riscrive tempo e melodia di una canzone immortale e lo fa con un gran buon gusto ed eleganza.
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