Sting - Pratical arrangement

Pubblicato il 03-10-2013

di Gianni Giletti

Ho finito gli aggettivi per Sting, sul brano singolo mi stende quasi sempre e stavolta rischia di piacermi anche il disco nuovo appena uscito.
Arrangiamento principesco, idea musicale brillante, voce che gioca come il gatto con il topo, facendo il crooner tipo Frank Sinatra, bello e tenebroso.
Intanto l’armonia del brano, storta come poche sotto un tappeto di normalità, procede implacabile e ti incanta. Fiati e archi impeccabili, silenzi fatati, charleston che “cikka-cikka”, contrabbasso che affonda, piano che ricama.
Capolavoro.


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Sting

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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