Supertramp - Take the long way home

Pubblicato il 16-05-2017

di Gianni Giletti


E niente, resti lì.
A parte il fatto che ho faticato un sacco a trovare l’originale, che ci va venti secondi a sentire le prime note, ne è comunque valsa la pena.
Brano dai mille volti, eppure segnato in maniera forte dalla ribattuta insistita del piano, che detta le regole del gioco.
Il resto è costruito attorno: l’armonica lancinante, la ritmica complementare (basso anni 70 che mi sballa e tom sugli scudi), gli altri strumentini – tastierine, quello che sembra un sax e poco altro - che entrano ed escono in punta dei piedi, la voce sottile eppure forte…
Un universo a sé stante.
Mitica.

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Supertramp

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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