U2 - Beautiful day

Pubblicato il 25-02-2014

di Gianni Giletti

Oggi questa l’avrò ascoltata 30 volte, improvvisamente mi perseguita, complice un ascolto in radio. Ogni tanto ho di questi trip: magari per artisti che non ho mai digerito, ecco che in maniera imprevedibile scocca la scintilla per uno dei loro brani.
E in effetti gli U2 proprio non mi vanno giù, però quanto sono bravi.
Tre strumenti ritmici e una voce, ecco la sintesi che mi è venuta in mente tanti anni fa la prima volta che li ho ascoltati e devo dire che hanno tenuto fede a questo schema.
La cosa che di loro non mi piace è l’assenza insistita e costante della chitarra solista. In un brano rock, non avere l’assolo di chitarra è come mangiare il lardo senza il pepe, ci manca qualcosa di sostanziale e devi compensare con qualcosa di forte per risarcire il “danno”.
Loro, a mio gusto, non ci riescono, però il successo ultratrentennale che hanno riscosso dimostra evidentemente il contrario per un sacco di gente.
In ogni caso questo brano ha qualcosa che mi ispira più degli altri. Sarà la ritmica estremamente sofisticata – splendido il riff iniziale ripetuto e insistito - sarà la mitica voce di Bono che qui spazia con bravura, sarà la melodia particolarmente azzeccata… non so, però è bello.
Ciao.


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U2

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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