I colori del volto, le luci

Pubblicato il 21-04-2016

di Chiara Dal Corso

il volto di santa Lucia, icona di Giovanni Raffa e Laura Renzi

di Chiara Dal Corso - Nella puntata scorsa abbiamo visto come si prepara il colore di fondo del volto e le ombreggiature.

Stavolta vedremo come si procede con le luci: si fa un pre­strato di ocra gialla con del bianco, leg­gero, là dove il volto sarà più luminoso. È uno strato silenzioso e nascosto ma im­portantissimo, perché permetterà alle luci successive di essere più intense. Quindi si procede con gli arrossamenti. Con un rosso vivo, (cina­bro o ercolano) impastato con ocra gialla, si segnano le palpebre, la linea esterna del naso, la bocca, e si arros­sano le guance, parte del collo e della fronte.

Gli arrossa­menti sono in colore complementare al sankir di fondo, e la loro vicinanza li rende entrambi più luminosi. Le aree arrossate fanno da sostegno alle luci e contribuiscono a dare volume e vitalità al viso. Non solo esteticamente: il rosso è il colore del sangue, e della vita, e indica l’eucaristia. A questo punto le luci dello schiarimento vero e proprio, date in tre fasi, dalla meno alla più lumi­nosa, ed ecco che emergono le forme degli zigomi, della fronte, del naso, delle labbra… Il colore è più caldo del prestrato: si aggiunge all’ocra gialla del rosso ercolano, o ocra calda d’Italia. La progressiva illuminazione avviene lentamente, come il nostro percorso di fede, attraverso pennellate gentili, leggere e semitrasparenti ammorbidite ogni tanto da velature trasparenti di un colore aranciato molto diluito.

Quando le nostre luci si sono posate sul viso, si sono armonizzate con gli arrossamenti e con le ombreggiature, possiamo riprendere alcune linee del volto, le più scure, e poi procedere con le luci taboriche, dette anche tratti vivi (in russo: ogivki). Trattini quasi bianchi, che come piccoli lampi si posano sui punti più luminosi del viso e ne evidenziano l’espressione. Sono le luci della trasfigurazione e ci dicono che la persona che stiamo osservando è interamente trasfigurata dalla luce.  Come le altre caratteristiche anche questa è propria del volto di Gesù, morto e risorto, corpo glorioso che non ha più niente a che vedere con la tenebra, la debolezza, la caducità, la morte, ma vincitore su di esse, è diventato luminoso e irradiante.  Anche i santi* vengono rappresen­tati con le stesse caratteristiche di luce per indicare che con la loro vita si sono assimilati a Cristo.

Nella foto: il volto di santa Lucia, icona di Giovanni Raffa e Laura Renzi


Rubrica di Nuovo progetto

 

 

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