Madre Regina

Pubblicato il 19-04-2021

di Chiara Dal Corso

Un magnifico esem­pio italiano di Madre di Dio in trono con il Bambino, assisa come Regina dei Cieli. Molto probabilmente l’icona, oggi conservata nel museo Puškin di Mosca, secondo i diversi tentativi di datazione e attri­buzione, risale al XIII secolo, e ad una maestranza toscana, collocabile tra Pisa e Siena, e appartiene allo stile ele­gante, semplice e raffinato bizantino. Abbiamo già parlato di Maria “Regina dei Cieli” (cfr Np dicembre 2019). È se­duta in trono, come regina, sulla pre­della che indica santità, sacralità, sul trono che indica il suo dominio. Gli angeli presenti ai lati del trono indica­no tutte le schiere celesti, di cui lei è divenuta regina.

I suoi abiti, come quelli del Figlio, sono rivestiti di una splendida rete di fili d’oro (si chiamano assist) che oltre ad impreziosirli indicano che la presenza di Dio è in queste Persone. Entrambi guardano fuori dell’icona, nella stessa direzione: guardano ver­so il Padre. E questo “guardare” è es­sere orientati, ascoltare, obbedire, al Padre. Questa è la cosa che più rende Maria simile a Gesù. «Eccomi sono la serva del Signore» sono le parole che pronuncia non solo all’angelo il gior­no dell’annunciazione ma ogni giorno della sua vita, prestando la sua anima, il suo cuore, tutte le sue azioni comple­tamente a Dio, perché Lui possa abi­tarla con piena libertà. È espressione della immensa fiducia di Maria in Dio, una fiducia che non si improvvisa a 14- 15 anni, e ci assicura che lei avesse già conosciuto il suo Signore: Maria certa­mente lo amava già, era già tutta sua, era già in una profondissima confiden­za con lui, e pur non conoscendo tutti i suoi disegni su di lei, era già disposta ad accoglierlo comple­tamente, senza op­porre resistenza. È, si sa, il segno dell’a­more più profondo tra due persone, il desiderare per amo­re ciò che desidera l’altro. Maria è così, per questo si defi­nisce “serva”, non in senso di sottomis­sione “esecutiva”, no, ma di mettersi a completa disposi­zione della volontà di Dio. Gesù stesso un po’ di anni dopo confermerà la gran­de verità che riguar­da sua madre, dicen­do che questo stesso dono che lei fa a Dio, la apre ad un mare di grazia infinita, tale da renderla Madre di Dio, e famigliare con lui, partecipe della nobiltà e rega­lità della sua “fami­glia”: «Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e ma­dre» (Mt 12,50). In una frase conferma la Madre, e apre anche la porta a tutti coloro che vogliano far parte di que­sta famiglia, cioè essere davvero figli di Dio, intimi con lui, partecipi dei suoi doni e della sua conoscenza.

Maria lo è stata completamente, e la sua disponibilità è piaciuta tanto a Dio che l’ha resa regina dei cieli, e “trono” di Gesù, cioè il Luogo dove lui è libe­ro di regnare, quindi dove comincia a manifestarsi pienamente il suo Regno: in lei il suo sconfinato amore può cor­rere libero, la sua grazia può finalmen­te agire e operare tutte le meraviglie di cui è portatrice perché finalmente in questa anima non trova inceppi, resi­stenze, freddezze, sfiducia.. e allora lei è il nuovo Paradiso per Gesù, è la sua vera mamma, colei che può consolar­lo e comprendere fino in fondo tutti i suoi dolori. È la prima, l’esempio, di cosa può fare l’amore di Dio in chi gli dà carta bianca. Buon anno.

NP Gennaio 2021

Chiara Dal Corso

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