Sin Ho, il mercato tra le nuvole

Pubblicato il 09-06-2022

di Roberto Cristaudo

Quando partiamo dalla nostra Guest House di Tuan Giao, le montagne circostanti sono ancora avvolte dalla nebbia e le prime luci dell'alba rendono tutto più surreale. Oggi la mia destinazione è Sin Ho il piccolo paesino sperduto tra le montagne del Vietnam del Nord a una manciata di chilometri dal confine cinese.

Si trova a oltre duemila metri di altitudine sulla strada panoramica per Lai Chao, ci passerei comunque, ma decido di fermarmi almeno per una notte, per assistere al mercato settimanale che si svolge ogni domenica.

Gli abitanti dei villaggi vicini, appartenenti principalmente ai gruppi etnici Flower, Blu e Black H’Mong scendono dalle montagne con merci di ogni tipo per metterle in vendita.

Nessun souvenir e nessun turista a parte me e qualche backpacker alla ricerca del viaggio avventura rigorosamente low-cost.

Qui nessuno parla inglese, men che meno la mia lingua, ma non fatico a farmi capire, utilizzando gesti o la mia agenda sulla quale disegno scarabocchi che spesso scatenano grande ilarità. Come quando, alla ricerca del mercato dei bufali, provo a disegnare un generico bovino con grandi corna e ci vuole un pò prima che qualcuno indovini quello che sto cercando.

Sono tutti molto gentili e incuriositi da questo straniero che gira per il mercato e si sofferma ad ammirare oggetti di uso comune che a me risultano sconosciuti quanto affascinanti. Acquisto dei piccoli campanelli, la cui funzione originaria è quella di segnalare gli spostamenti delle capre che li portano al collo, ma che io regalerò ai miei amici suggerendo di utilizzarli come ciondoli portachiavi.

Vista la disponibilità della gente, mi dedico a fare alcuni ritratti alle persone più anziane. Le rughe sui loro visi sono la mappa di una vita, nessuno mi chiede soldi, come invece succede spesso in altre parti del mondo ormai prese d'assalto dal turismo di massa.

Chiedono loro stessi di essere fotografati, come se il mio interesse li lusingasse, ma è quando tiro fuori la mia piccola stampante portatile che vengo letteralmente assalito.

La maggior parte di loro non ha mai avuto una fotografia che lo ritragga e strabuzzano gli occhi quando la piccola fotografia in formato polaroid esce dalla stampante.

È davvero bello vedere come le cose semplici e ormai per noi scontate, qui siano apprezzate e regalino un po' di felicità.

Penso che sia proprio la purezza di quello che succede in un minuscolo mercato di montagna vietnamita ad attrarre la mia attenzione e viceversa a tenere lontane le masse di turisti che preferiscono dedicare il loro tempo alle più instagrammabili Sapa o Halong.

Roberto Cristaudo

NP Febbraio 2022

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