1 dicembre 2004: GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL'AIDS

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


Il 1° dicembre è la data scelta dall’ONU e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come “Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS”.


AIDS: preoccupazioni e speranze


Ogni anno l’UNAIDS (l’agenzia dell’ONU che si occupa di AIDS), invita la società civile di tutto il mondo a creare momenti di sensibilizzazione sulla problematica dell’AIDS.
L’iniziativa è nata da una decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 1988. Nel novembre 1988 si riunirono l’Assemblea Generale dell’ONU e il Summit mondiale dei Ministri della Salute che adottarono la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS con l’intento di dimostrare l’importanza della lotta contro la pandemia e della solidarietà necessaria per combatterla.

Con la “Dichiarazione d’Impegno della Nazioni Unite” del 2001, l’ONU, inoltre, sancisce l’obbligo per gli Stati, a partire dal 2003, di implementare strategie e finanziamenti per combattere l’AIDS, il silenzio e le discriminazioni, adottando una appropriata legislazione.
Nonostante ciò, nel 2004 l'Italia non sarà in grado di versare la sua quota annuale al Global Found per la lotta all'Aids: l'Italia, che insieme al Giappone è uno dei Paesi che contribuisce di più al fondo globale, secondo le parole di Giuseppe Deodato, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo, ha avuto grossi impedimenti a onorare il suo annuale impegno di 100 milioni di euro.
La giornata mondiale della lotta all’AIDS 2004, fissata per domani 1 dicembre, nel nostro Paese sarà ricordata anche per questa brutta notizia: l'impossibilità da parte dell’Italia di adempiere agli obblighi assunti dall’ONU è dovuta al taglio per il 2004 che la Finanziaria ha previsto nell'ambito della cooperazione, taglio che ammonta esattamente a 100 milioni di euro sui 600 stanziati per il Ministero degli Esteri.
Nonostante questa ‘batosta’, la lotta alla malattia non si ferma, grazie soprattutto alle associazioni che usano tutti i pochi mezzi a disposizione per programmi di prevenzione ed aiuto. Una di queste, ALFA E OMEGA. INSIEME PER IL CONGO, è impegnata in primo piano nella lotta all’AIDS in uno dei paesi dell’Africa sub-equatoriale, la Repubblica Democratica del Congo, maggiormente colpiti dalla pandemia, che viene ad aggravare le conseguenze di anni di guerra e di sfruttamento post-coloniale delle immense risorse del Paese.
ALFA E OMEGA è iscritta al FOCSI, Forum delle associazioni che nella R.D.Congo sono impegnate nella lotta all’AIDS, ed è quindi riconosciuta dal governo come associazione straniera abilitata ad operare sul territorio congolese.
L’associazione dall’agosto 2003 collabora strettamente con la Diocesi di Kinshasa per attuare il Progetto di Prevenzione della trasmissione del virus HIV dalla mamma sieropositiva al bambino - progetto PTME che si inserisce nel più ampio progetto governativo PNLS, piano nazionale di lotta all’AIDS. Nell’ambito di questo progetto, ALFA E OMEGA ha finanziato la formazione di una équipe socio-sanitaria (16-20 persone) per ognuna delle 5 maternità che l’associazione ha in carico (costo totale 5000 euro). Il prossimo impegno sarà la fornitura dei test rapidi Détermine e dei test di conferma, oltre all’invio del farmaco Nevirapina necessario per la somministrazione al momento del parto sia alla mamma che al bambino.
La possibilità di reperire nuovi fondi permetterebbe all’associazione di poter intervenire con una terapia antiretrovirale per la cura delle mamme sieropositive, cosa che permetterebbe non soltanto di salvare i bambini dall’infezione, ma anche di non farne degli orfani.
L’associazione ALFA E OMEGA è anche impegnata direttamente nella cura di un piccolo gruppo di persone (6 bambini e 4 mamme) affetti da AIDS, oltre che nel sostegno alimentare e scolastico. Il progetto ha un costo medio mensile di 80 euro a persona seguita, tenendo conto dei farmaci, delle analisi, del costo infermieristico e dell’affitto dell’ambulatorio. Il progetto prevede per le mamme la possibilità di una formazione finalizzata ad un inserimento lavorativo (sostegno con piccoli prestiti ad attività generatrici di reddito), al fine di permettere alle donne la possibilità di autofinanziare la terapia per sé e per il bambino.
L’associazione non ha fissato una quota precisa, in considerazione del notevole impegno che la cura prevede, ma si ricorda che è possibile intervenire con donazioni occasionali o con quote fisse liberamente scelte, sia mensili che trimestrali.
Dal rapporto di viaggio di M.M. presidente dell’associazione, recatosi a Kinshasa nel mese di agosto 2004 allo scopo di monitorare i progetti:
Ho visitato la sig.ra M.K. Da quando è rimasta vedova – il marito è morto di Aids l’anno passato - abita presso uno zio vedovo con 8 figli, in piccola abitazione sovraffollata. M.K. è malata di AIDS, è molto dimagrita nell’ultimo anno, non riesce ad alimentarsi a sufficienza. Si alza ogni mattina alle 5, quando a Kinshasa è ancora buio, e s’incammina a piedi, un’ora di tragitto, verso la zona del porto fluviale sul Congo, con la bimba P. di 2 anni in braccio, per vendere il pane che porta sulla testa in una cesta. La bimba ha i capelli radi, è molto magra, sembra denutrita all’aspetto. Le chiedo se ha mangiato oggi. Mi risponde: Io no, ma P. ha avuto un po’ di riso con piselli, il resto glielo darò domani.
Il progetto di Alfa e Omega fa parte dell’iniziativa “Salviamo 100.000 bambini”; è possibile contribuire tramite il C.C.P. n° 29509106 intestato a Sermig causale: salviamo 100.000 bambini - R.D.Congo




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