11 marzo ’05

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Oggi, Giornata europea in memoria e ricordo delle vittime del terrorismo, confermiamo di rifiutare le ingiustizie, il fanatismo, la violenza, la guerra, il terrorismo di qualsiasi matrice e proclamiamo che solo la “pace preventiva” può portare alla pace.

... Ernesto Olivero e i Giovani della Pace


Agensir

Oggi nessuno di noi è al sicuro nella sua vita quotidiana: in ufficio, in auto, in treno, in autobus, in metropolitana, in aereo, in chiesa, a teatro, al cinema, allo stadio o al supermercato. Non possiamo nasconderci per non vedere e non sentire.

Si tratta di una violenza con radici lontane che affondano nella storia di tutti i tempi e rispondono ad una logica di potere: “se vuoi la pace prepara la guerra”. Se non voltiamo pagina, presto e bene, vivremo una guerra che non risparmierà nessuno, una guerra crudelissima, un rincorrersi inarrestabile di vendette e ritorsioni. La vendetta non riporta i morti in vita, non ricostruisce le case e le scuole distrutte, non cura il dolore delle famiglie.

La storia bussa alla porta della nostra intelligenza. Noi rifiutiamo la guerra preventiva e proclamiamo che solo la “pace preventiva” può portare alla pace. La pace preventiva deve essere accompagnata dalla giustizia preventiva, dal lavoro, dalle cure, dall'istruzione, dai diritti e dalla dignità, dalla solidarietà preventivi. Non possiamo e non dobbiamo accettare un mondo di affamati, di disoccupati, di miseri e di vittime.

Abbiamo bisogno subito di un'ONU credibile e autorevole che sia la chiave della pace. Un’organizzazione internazionale in cui tutti gli Stati siano rappresentati, abbiano voce in capitolo, siano responsabili del bene comune; in cui un esercito e una forza internazionale di polizia, non di parte, possano vigilare e intervenire per pacificare e risolvere le tensioni; in cui gli organismi internazionali siano a servizio dei bisogni, dei diritti, della dignità delle persone e dei popoli. Abbiamo bisogno che le religioni tornino veramente a Dio che è amore, giustizia e misericordia.

Se questo accade, l'incontro e il dialogo saranno subito fraterni, le incomprensioni e l'odio saranno accantonati. Le religioni avranno allora l'autorità morale per dire no alle bombe e agli attentati suicidi, no ai muri, no alle guerre, no alle ingiustizie; per dire sì alla vita, una vita che vale per tutti, uomini e donne, senza discriminazioni, senza se e senza ma. Chi crede in Dio ha una grande responsabilità e mai come oggi deve dimostrarlo con le opere, cioè amando gli altri, aiutando i miseri. Sono le nostre azioni buone che testimoniano il nostro amore sincero per Dio. Cerchiamo un dialogo costruttivo, serio e autentico tra religioni e civiltà, capace di superare le difficoltà presenti oggi sulla scena mondiale.
Agensir

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Nelle foto: alcune immagini dell’attentato ai treni di Madrid l’11 marzo 2004

Ernesto Olivero e i
Giovani della Pace

 

 

 

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