4 semplici consigli per riavvicinarsi alla gente

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


Chiunque oggi pratichi la politica, non può non tenere conto dei giovani e non dare una priorità alle loro difficoltà.



GIOVANI

Chiunque oggi pratichi la politica, non può non tenere conto dei giovani e non dare una priorità alle loro difficoltà. Anzitutto bisogna incontrarli nelle scuole, nei gruppi, nelle associazioni, nei loro luoghi di ritrovo; ascoltarli, misurarsi con loro ed acquistare la loro fiducia. Oserei dire amministrare con loro, governare con loro, occuparsi della scuola e delle risorse lavorative per il dopo, degli svaghi e delle trasgressioni che spesso li devastano... cercare ogni strada e ogni modo per non tenerli distanti!

LINGUAGGIO
Se si vuole recuperare il dialogo interrotto con la gente, è urgente che i politici cambino il modo di esprimersi. La gente ha imparato a otturarsi le orecchie quando sente il "politichese" fatto di parole spesso incomprensibili e nessuno crede più alle promesse elettorali. Vuole ascoltare parole semplici e chiare. Al di là delle apparenze, non può fidarsi di chi grida contro l'avversario, di chi fa ostruzionismo per partito preso, di chi appare arrogante e presuntuoso. La gente vuole rappresentanti accessibili, vicini ai problemi reali (e non in campagna elettorale soltanto!), capaci di ascolto e di dialogo con tutti.

CREDIBILITA'
Oggi, fare politica equivale spesso ad occupare posti di potere e cercare di conservarli possibilmente fino alla pensione, continuando a mantenerne i privilegi (la scorta, l'auto blu, gli sconti, ecc.). E lo stesso vale per l'entourage e i relativi portaborse. C'è però uno stile di vita e una capacità di governare che la gente sa riconoscere e che ama: è fatto di parole chiare, di modi semplici, di uomini e donne che, prima di essere "politici", sono persone coerenti e credibili, di mandati assolti e di capacità di rientrare nella vita di tutti i giorni, quando il mandato è esaurito.

SERVIZIO
Politica è servizio o esercizio del potere? In teoria tutti dicono che è servizio, ma c'è sconcerto tra la gente perché i fatti contraddicono questa affermazione e agli occhi dei più il potere - o l'illusione del potere - è il fine. Per troppi "un pugno di dollari" è più importante della propria coscienza. L'esercizio del potere può essere invece servizio, ma deve avere un'anima , una spiritualità. Chi entra in questa logica è amato, è ricordato, fa storia, entra nella storia. Perchè la politica torni ad essere una cosa seria, amministratori e a governanti devono essere persone appassionate della cosa pubblica, capaci anche di consultare la profezia.


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