53a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


Lebbra: malattia antica come il mondo. Antica come l’egoismo dell’uomo, che non è ancora riuscito a sconfiggerla pur investendo ogni anno cifre astronomiche in armi. La Giornata mondiale dei malati di lebbra, che si celebra ogni anno l’ultima domenica di gennaio, è un grande appuntamento di solidarietà, di sensibilizzazione, di informazione che si rinnova da oltre cinquant’anni. Gli amici di AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) ci hanno inviato il materiale che pubblichiamo. Un’occasione che lascia ad ognuno di noi la possibilità di riflettere anche sulle altre “lebbre” che tutt’oggi creano isolamento e faticano a trovare risposta: dalla malattia di mente all’AIDS.


a cura dell’AIFO

LA LEBBRA
Oltre 1500 persone si ammalano ogni giorno. Si stima che siano almeno altrettanti, quotidianamente, i casi non identificati.
In realtà nessuno può dire esattamente quanti siano i malati nel mondo. Di fatto quando si avviano piani di ricerca dei casi di lebbra in aree poco raggiungibili si continuano a scoprire numerose persone affette dalla malattia. Tra loro la percentuale dei bambini rimane alta. Ciò indica un alto livello d’infezione.
DOVE
L’hanseniasi è diffusa essenzialmente in quella che viene definita la cintura della povertà, area in cui vivono un miliardo e 300 milioni di persone che sbarcano il lunario con meno di un euro al giorno. Nel 2004 si sono registrati 407.791 nuovi casi nel mondo, mentre i casi in trattamento ammontano attualmente a circa 286.063.

CHE MALATTIA È
Una malattia contagiosa causata dal Mycobacterium leprae, bacillo isolato nel 1873 da Gerhard Armauer Hansen. Da allora la malattia è definita Hanseniasi o Morbo di Hansen, ed i malati hanseniani.
Anche se la malattia è perfettamente curabile, ancora oggi le si accompagna spesso un pesante stigma sociale che vede le persone che ne sono state affette, anche se guarite completamente, considerate “diverse” e socialmente emarginate.
Il bacillo, inizialmente, distrugge i nervi periferici provocando insensibilità; a causa dell’insensibilità vengono quindi danneggiati i tessuti e si determinano le mutilazioni. Se non trattata, provoca danni progressivi e permanenti a pelle, nervi, arti ed occhi.

LA CURA
Solo nel 1940, con il dapsone, si cominciò ad avere una cura, ma il farmaco andava assunto per tutta la vita ed aveva il solo effetto di rallentare l'avanzata della malattia.
È dai primi anni '80, con l'introduzione della polichemioterapia (rifampicina, clofazimina e dapsone), che finalmente dalla lebbra si può guarire.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS raccomanda la polichemioterapia dal 1981. Da 5 a 20 anni è il periodo d’incubazione del bacillo che causa la malattia. Da 6 mesi a due anni dura il periodo di trattamento farmacologico. Si stima che circa 10 milioni di persone subiscano oggi le conseguenze fisiche e sociali della malattia.

LA GIORNATA MONDIALE
È stata istituita nel 1954 da Raoul Follereau (1903-1977), scrittore, poeta e giornalista francese che per il suo impegno nella lotta al morbo di Hansen - una malattia antichissima e molto temuta che costringeva chi ne era affetto ad una emarginazione tale che causava una morte sociale prima ancora di quella fisica - fu definito “apostolo dei malati di lebbra”. Ha capito che la lebbra era una delle tante conseguenze del sottosviluppo e che le sue radici sono nell’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta e nell’indifferenza di chi è stato privilegiato dalla sorte. Pertanto Follereau inseriva la lotta alla lebbra in un impegno più ampio di lotta ad ogni forma di emarginazione, di ingiustizia. Notevole è stato il suo impegno per la pace, con i celebri appelli ai capi di Stato e l’idea di una Giornata Mondiale della Pace.

Il messaggio di giustizia e di amore di Raoul Follereau ha ispirato la nascita di numerose associazioni di solidarietà nel mondo, tra cui l’AIFO, che, grazie al sostegno di centinaia di migliaia di italiani, ha curato in 44 anni di attività oltre un milione di malati di lebbra destinando 115 milioni di euro a progetti nei paesi a basso reddito.

L'AIFO
È un Organismo Non Governativo (ONG) di cooperazione sanitaria internazionale, riconosciuto idoneo a realizzare progetti nei paesi in via di sviluppo dall'Unione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri. Collabora attivamente con alcune agenzie delle Nazioni Unite, in particolar modo con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di cui è partner ufficiale.
È attualmente presente in 25 paesi: Africa (13), Asia (10) e America Latina (2).
L’AIFO realizza i suoi interventi senza alcuna discriminazione di credo o cultura.

Domenica 29 gennaio migliaia di volontari AIFO offriranno nelle piazze italiane il Miele della solidarietà. Il miele utilizzato per questa iniziativa proviene da piccoli produttori delle aree rurali del Brasile e della Croazia attraverso il circuito del Commercio equo e solidale. I sacchetti di iuta che conterranno i vasetti sono confezionati dagli ex malati di lebbra del Progetto Sumana Halli a Bangalore in India, sostenuto dall'AIFO. Con questa scelta l'AIFO intende confermare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.
In preparazione alla Giornata, volontari e operatori dei progetti AIFO in Africa, i Testimoni di Solidarietà, hanno tenuto conferenze e dibattiti presso scuole, parrocchie, piazze e istituzioni di ogni genere, al fine di sensibilizzare e informare sul problema della lebbra del mondo e sull'opera dell'AIFO. Nel mese di gennaio è stata in tournée in Italia, a cura dell’AIFO, la Compagnia teatrale African Footprint International del Ghana, una organizzazione senza scopo di lucro, che si propone di raggiungere le persone svantaggiate e con disabilità per favorire il riconoscimento delle loro abilità e la loro integrazione sociale. La compagnia si avvale di musicisti e danzatori in prevalenza non udenti. Le tournée di African Footprint non si limitano agli spettacoli di musica e danza, ma sono anche occasione per incontri di approfondimento sulla cultura africana e sulla disabilità e per eventuali momenti di training rivolti alle persone, con sordità o udenti, che vogliano imparare a praticare la danza africana. African Footprint si è esibito in più occasioni, oltre che in Africa, in Olanda, Danimarca e Francia con vasto successo di pubblico e di critica artistica.
Alla Giornata mondiale dei malati di lebbra ed alle iniziative dell'AIFO ad essa legate è stato concesso, negli ultimi tre anni, l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana.
Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau
Via Borselli, 4-6 • 40135 BOLOGNA
Tel. 0514393211 - Fax 051 434046
info@aifo.it - http://www.aifo.it/
Per approfondimenti:
L'aifo opera per costruire la civiltà dell’amore
La nuova strategia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità contro la lebbra

Inoltre:
http://www.shishuprems.com/
http://www.ilep.org.uk/
www.who.int/lep/

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