ACQUA del pianeta, una sete da morire...

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Il 22 marzo si è tenuta la "Giornata Mondiale dell'Acqua" promossa dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, conformemente alle raccomandazioni della Conferenza ONU sull'Ambiente e lo Sviluppo, capitolo 18 dell’ Agenda 21

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Alcuni spunti per riflettere…

Nei paesi industrializzati ogni persona, mediamente, usa
da 80 a più di 300 litri di acqua al giorno.
Chi vive nel Sahel, invece, può contare, quando va bene, su 7 litri.
In altre zone particolarmente aride, come in certe parti dell'Etiopia, in media ogni persona ne può utilizzare solo
5 litri al giorno, mentre l'ONU indica come soglia minima per una decente sopravvivenza 25 litri.
E l'acqua non deve essere contaminata, altrimenti rimane molto alto il rischio per la salute.
 
 


La mancanza d'acqua e la sua insalubrità
hanno effetti drammatici: ogni giorno causano la morte di più di 15mila persone.
Se tutti avessero accesso all'acqua potabile e ai servizi di bonifica, la mortalità infantile, come assicura il Fondo dell'ONU per l'Infanzia, potrebbe essere ridotta di almeno il 50% in tutto il mondo.

 
  
     
 

Non tutti i Paesi della Terra hanno facilità di accesso a questa essenziale risorsa di vita.
Oggi la lista dei Paesi colpiti da insufficienza idrica raggiunge ben 20 situazioni.
La FAO stima che nel 2025 dai 2,4 ai 3,4 miliardi di persone vivranno in Paesi con poca acqua.
Per la metà della popolazione mondiale e per i tre quinti di quelli che vivono nel Terzo Mondo, la possibilità di avere accesso in condizioni ragionevolmente comode ad una sorgente d'acqua potabile sicura e sufficiente, continua ad essere un sogno più che una realtà.
In Burkina Faso quasi il 90% della popolazione rurale non ha accesso all'acqua non inquinata.

 
     
    
 




Le conseguenze per lo sviluppo sono catastrofiche.

I costi sono enormi, soprattutto per la salute.
Nel Terzo Mondo l'approvvigionamento di acqua richiede enormi risorse in termini di tempo ed energia.
Le donne e i ragazzi in Africa, ad esempio, fanno ogni giorno fino a 10 Km a piedi solo per soddisfare i bisogni più elementari.
Il tragitto assorbe fino a 600 calorie giornaliere, cioè circa il terzo dell'energia fornita dal cibo.
Le donne quindi non hanno tempo di occuparsi pienamente dei loro figli e spesso cessano di allattare.
I feti sono già affamati prima della nascita.
Le famiglie delle bidonvilles spendono circa il 10% dei loro guadagni dai mercanti d'acqua.

 
    
 

La nostra esperienza…

Come Sermig, abbiamo incontrato e scoperto il dramma della scarsità e della mancanza di acqua potabile nei paesi del terzo mondo:
i km delle donne e dei bambini percorsi ogni giorno
per procurarsi l'acqua,
la difficoltà per irrigare,
le catastrofi dovute alle inondazioni,
le malattie legate alla mancanza d'acqua pulita…

 

In 37 anni abbiamo effettuato più di 1500 progetti;
di questi, 1/3 legati sono direttamente all'elemento "acqua":
escavazione di pozzi, sistemi di irrigazione e di pompaggio, sviluppo agricolo, potabilizzazione…
in Burkina Faso, Burundi, India, Etiopia, Kenya, Madagascar, Mozambico…
e abbiamo imparato, tra le altre cose, l'importanza del non sprecare.

Non sprecare!

Gli assetati del mondo interpellano ciascuno di noi.
II nostro primo impegno è quindi non sprecare questa risorsa,
che non è infinitamente rinnovabile.
Già oggi ci sono guerre legate all'utilizzo delle risorse idriche,
perché senz'acqua non ci può essere ne vita ne sviluppo.
Si deve intervenire soprattutto sull'accesso
e l'utilizzo dell'acqua potabile per uso personale e domestico.

 

Nella nostra società, una risorsa primaria come l'acqua si è trasformata in un prodotto consumistico.
Ci siamo abituati all'idea che l'acqua, e altre risorse essenziali per la vita, siano inesauribili, a portata di mano, disponibili sempre. No è così. Questa fondamentale risorsa comincia a diventare scarsa anche nei luoghi dove il clima, le piogge, l'innevamento, l'alternarsi delle stagioni l'hanno sinora resa abbondante. L'acqua non è un elemento di cui abusare.

Nella vita della nostra comunità cerchiamo di vivere l'essenzialità
e il non spreco dei beni e delle risorse come un valore.
Neanche un bicchiere d'acqua viene sprecato.

Sermig




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