Alla ricerca di certezze

Pubblicato il 21-05-2024

di Gian Mario Ricciardi

È la stagione delle certezze da cercare, da trovare, da costruire. Il mondo è in bilico: Putin sta tentando di riprendersi (di più dopo la rielezione “farsa”) gli ex Stati satelliti di Mosca, in Africa ha già in mano i Paesi più ricchi di nuove materie prime, nel vicino Oriente mette male. Il 2024 porterà chiarezza? Forse. Intanto la tranquillità dell’Europa è piena di crepe. Arriverà un commissario alla difesa? Per ora solo polemiche.

Il Nilo infestato dai banditi mette a repentaglio il flusso di petrolio e le materie prime. Le certezze sono ancora lontane come quelle di Israele e Palestina, due popoli, due Stati. Per ora solo fughe, bombe, fame e morti. Tutto questo se si apre la finestra sul mondo, ma il panorama delle paure non cambia se si guarda in casa.
L’inflazione, dicono gli esperti, calerà. Intanto per ora ha avuto un'ulteriore crescita dello 0,8 per cento. E i prezzi gonfiati da guerre, energia, speculazioni non stanno affatto scendendo. Gli stipendi sono al palo e tutte le sirene confermano un adeguamento lentissimo. Intanto però – questo è certo – luce, gas, spesa, trasporti, scuola aumentano e anche di molto.

Così anche la ripresa è più lenta del previsto: i piccoli negozi chiudono (abbiamo visto il disastro delle periferie e dei piccoli paesi, ora anche nel centro delle città), le grandi fabbriche frenano a piedi giunti.

Però il tempo dell’inquietudine, quello in cui non si riesce a mettere a fuoco i problemi sarà ancora lungo. La devastazione della pandemia e decenni di tagli lineari hanno riempito di piaghe la sanità: si lavora bene per le liste d’attesa, ma ci sono ancora casi inaccettabili. Gli ospedali sono vecchi, ma i progetti dei nuovi avanzano a passi da lumaca o sono proprio lontani: da Cuneo alla città della salute presso la zona Pellerina di Torino. Scoccano, di tanto in tanto, lampi di retroguardia della tempesta perfetta che sta passando e riaccendono difficoltà antiche, come quelle della sicurezza sul lavoro che continua a ammucchiare vittime innocenti e di quelle in casa che truffe e furti alimentano. E poi c’è la transizione verde che stenta a farsi strada (a che prezzo?), mentre le polveri sottili hanno riempito le strade e i polmoni da Milano a Torino o Roma.

Metamorfosi geopolitica, trasformazione della società, cambi di marcia nell’industria, nel commercio, nell’agricoltura. Trovare rocce granitiche cui aggrapparsi è veramente difficile, arduo, raro. Eppure la strada è solo una: quella di non stare alla finestra, di coinvolgere e farsi coinvolgere. Il futuro delle certezze, quelle che portano il sorriso si realizzano così, mattone dopo mattone nel mondo, nelle città, nei quartieri, in casa. E con l’attenzione alta perché è tempo d’elezioni, c’è il rischio di tante promesse che restino tali. Evitiamolo! Le certezze torneranno. Se ci sporchiamo le mani tutti. Se tutti siamo tornati al pesante tran tran dal mattino alla sera, tra corse, tram, auto, scuole, baracchino, sobrietà e coraggio, incontri, appelli vuol dire che si può crescere. Di nuovo!

Gian Mario Ricciardi
NP Aprile 2024

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