Assam, Paradiso + inferno

Pubblicato il 18-05-2024

di Luca Periotto

Il mondo intorno all'amore
è il mondo duraturo della beatitudine

Ganesh Gogoi, Svapnabhanga (Sogno infranto)

Chiunque abbia letto Salgari saprà probabilmente che Yanez de Gomera,
corsaro portoghese amico fraterno di Sandokan, in uno dei racconti finali – Il bramino dell’Assam – è il protagonista che indossa i nobili panni di un rajah, rispettato e avventuroso, che governa con saggezza un'esotica e fertile valle delle meraviglie, che si estende nell’estremo nord-est geografico dell’India, ai piedi dell’Himalaya.

Quello che però Salgari, pur con tutta la sua dote di fantasia e straordinaria forza d’immaginazione, non poté nemmeno prevedere riguarda l’attuale rivoluzione climatica a cui tutti stiamo assistendo impotenti. Situazione che non poteva risparmiare proprio l’Assam, luogo noto per essere il bacino naturale che raccoglie, lungo il corso del fiume Brahmaputra, le acque tumultuose che si stanno sciogliendo alla velocità della luce dai ghiacciai, considerate soltanto una manciata di tempo fa come nevi “perenni”, e che si sommano a un altro carico da mille monsoni.
Le violente piogge torrenziali che durante l’estate, da maggio a settembre, provocano sempre alluvioni, non sono state mai così epiche e furiose come negli ultimi tre anni.

L’India è il maggior produttore al mondo di tè, e solo nell’Assam se ne producono circa 500 milioni di kg all’anno! L’economia di uno Stato con 35 milioni di abitanti basata integralmente sull’agricoltura è ora fortemente danneggiata: soprattutto rischiano di farne le spese le pregiate piantagioni di tè nero – endemico in quella regione, dove oltre l’80% della forza lavoro impiegata nei campi è quasi totalmente femminile.

Lo stravolgimento del clima tropicale, in seguito alla crescente volatilità delle precipitazioni su base annua, e un crescente e significativo aumento delle temperature medie hanno ora messo in ginocchio non solo l’intero ecosistema, ma anche la sopravvivenza della popolazione. Come durante l’alluvione del 2023 in cui, all’alba di un luglio buio e piovoso, 64mila persone si sono viste portare via la casa e il futuro da una violenza delle acque impossibile da prevedere. Ecco, quindi, tutti gli ingredienti per quella “tempesta perfetta” che – si spera – non siano causa dell’ennesimo esodo di massa.

L’indice di vulnerabilità climatica (2021) classifica l’Assam come lo Stato indiano più vulnerabile dal punto di vista climatico.
Tra i fattori di questa estrema vulnerabilità i principali sono la presenza degli estesi bacini fluviali del Brahmaputra e del Barak, la rapida diminuzione della copertura forestale e la fragilità idrogeologica complessiva dell’India nord-orientale.


foto e testi di Luca Periotto
NP aprile 2024

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