Auguri da Bukavu

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Sr. Lucia vive nella Repubblica Democratica del Congo. Sa cosa significa tener viva la speranza mentre si cammina nelle tenebre…

di sr. Lucia Sabbadin

Sr. Lucia vive a Bukavu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dove il 18 dicembre si è tenuto il referendum sulla nuova Costituzione. Il Presidente Kabila ha annunciato il 16 dicembre scorso l’intenzione di spostare il proprio ufficio proprio a Bukavu, per contribuire alla stabilizzazione della parte del Paese ancora minacciata dalla guerra. È di questi giorni anche la notizia (fonte: Misna) che la Corte internazionale di giustizia ha condannato il governo dell’Uganda a pagare una compensazione per i saccheggi e le violazioni di diritti umani in Congo durante la guerra del 1998-2003 (non meno di 2,5 milioni i morti).
Le parole di speranza di sr. Lucia hanno radici profonde…

Bukavu, Natale 2005

Carissimi,
nell’attesa che il Signore venga a visitarci
, faccio mie le parole del profeta Isaia: Consolate, consolate il mio popolo dice il vostro Dio ( Is.40, 1).
Natale é la Festa della Speranza e della Gioia. Il Signore viene ad abitare in mezzo a noi e porta con sé guarigione, pace, salvezza per tutti, per i grandi come per i piccoli. Un Nuovo Anno che inizia é, esso pure, occasione per ravvivare la speranza e la fiducia nel bene, nella pace, nella giustizia.
Per me sono un’occasione per esprimere a ciascuno di voi tutta la mia riconoscenza e per augurare abbondanza di benedizioni divine, prosperità e crescita sulla via della carità e della pace.
A Vorrei innanzitutto riconoscere e dichiarare che, grazie ai frutti della vostra generosità, moltissimi dei miei fratelli e sorelle africani hanno potuto vivere, essere curati, andare a scuola, e crescere in modo dignitoso. Di questo immenso mare di bene, spesso nascosto e silenzioso ma reale, potente, bello e contagioso, lodo il Signore e ringrazio voi tutti.

Gli sforzi di pace e di lavoro stanno pian piano nascendo anche nel nostro Paese. Il 18 dicembre ci sarà il REFERENDUM sulla nuova Costituzione della Repubblica Democratica del Congo, un avvenimento straordinario, il primo dopo più di 40 anni senza elezioni. Seguiranno, poi, altre scadenze elettorali, nel 2006.
Purtroppo, accanto a questo slancio di ottimismo e a qualche bagliore di novità, la nostra gente deve ancora confrontarsi con gravissimi problemi sociali, tra i quali una miseria dilagante, la non scolarizzazione del 60% dei nostri ragazzi, il disimpegno dello Stato nel pagamento degli insegnanti e degli altri funzionari dello Stato.
I ragazzi di strada e i ragazzi - soldato si contano a migliaia.




La Chiesa di Bukavu ha preso di nuovo la parola
riguardo al problema scuola. Ecco che cosa si é convenuto il 22 novembre 2005 tra parroci, genitori ed insegnanti nella Diocesi di Bukavu. Dopo dibattito e deliberazioni, sono state prese le risoluzioni seguenti:
1. Il salario dello Stato é magro, ma gli insegnanti accettano di riceverlo e continuano a rivendicare, in maniera non violenta, che lo Stato paAghi un salario dignitoso e regolare agli insegnanti.
2. I genitori riconoscono gli sforzi fatti dagli insegnanti e considerano che, benché il piccolo contributo che essi danno agli insegnanti sia insufficiente per i loro bisogni, questo dovrà ormai diminuire in modo proporzionale a ciò che lo Stato paga come salario, cosicché quando lo Stato aumenterà qualche cosa, il contributo dei genitori diminuirà fino a scomparire del tutto. Questa misura è entrata in vigore il 1° dicembre 2005.
3. Le Scuole che non sono ancora sovvenzionate dallo Stato, continueranno ad esigere il contributo dei genitori, fino a che lo Stato non le sovvenzioni.
4. I direttori delle varie scuole siano clementi nei riguardi degli allievi; non li brutalizzino se non pagano; piuttosto cerchino, di comune accordo con gli insegnanti, un modo dignitoso ed umano per obbligarli a pagare, senza cacciarli dalla scuola.

Quanto a me e a noi tutti missionari, reiteriamo il nostro sentimento di gratitudine per quello che da anni siete e fate per noi di Bukavu. La vostra perseveranza nel vivere la carità verso i più poveri, la vostra amicizia e tutti i gesti di bontà nei miei/nostri confronti sono un ricostituente potente contro lo scoraggiamento, la pigrizia e la fatica.
Il Signore Gesù sia la vostra ricompensa; ricolmi il vostro cuore di gioia, di pace e di amore; vi renda migliori, più attenti e disponibili verso chi soffre; vi faccia costruttori di pace nel nostro mondo pieno di ingiustizie.
Per questo pregherò, insieme alla mia grande famiglia africana, in questo tempo natalizio. Insieme vi auguriamo:

 

SANTO NATALE! FELICE ANNO 2006!

Con affetto fraterno
suor Lucia

In occasione della Giornata Missionaria Mondiale 2005

Intervista a sr. Lucia

 

 

 

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