Benedict, you’ll never walk alone

Pubblicato il 31-08-2009

di Elena Goisis


Impressioni dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia

di Elena Goisis

Venerdì 19 agosto 2005. Sono circa le otto di sera, approdiamo a Coblenza per un momento di pausa prima dell’ultimo tratto di viaggio verso Colonia. 960 km non sono una passeggiata! L’atmosfera è piovvigginosa, come dev’essere in una Germania che si rispetti. Attraversiamo un po’ a caso le stradine caratteristiche e linde del centro storico. Sono animate da voci italiane e spagnole: altri giovani che stanno convergendo verso la Gmg. Improvvisamente sbuchiamo dietro un immenso altare della patria, in pietra scura e bronzo. Sulla cima, un uomo baffuto a cavallo. Il suo sguardo punta sul “Deutche Eck”, il punto grandioso in cui la Mosella ed il Reno s’incontrano. È Guglielmo I, il re di Prussia sotto il cui regno si realizzò l’unificazione della Germania. L’anno era il 1871. Solo 70 anni dopo, nel 1945, la sua statua viene distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, intorno a questo altare della potenza umana (nel frattempo ricostruito), qualche turista divertito, un gruppo di ragazzi che giocano a volley, un banchetto che vende cartoline.

Il giorno dopo, più o meno alla stessa ora, siamo davanti ad un altro altare. Bianco, questa volta, e poco più grande di un tavolo di casa. Tra poco ospiterà il Re della vita, nascosto in un piccolo pezzo di pane. A fissarlo, poco più poco meno, un milione di giovani che ancora oggi cercano in Lui, e in chi dice di seguirLo, l’indicazione di una strada.
Mi chiedo: la Chiesa indica ancora una strada oggi?
 Il pensiero corre immediatamente ai due giovani cinesi che ho incontrato questa mattina sulla piazza del Duomo. Distribuivano un volantino, rappresenta Gesù che porta la croce, e la croce ha un nome: la Croce della Persecuzione. È la croce che grava sui quasi 60 milioni di Cristiani che in Cina non accettano le pesanti intrusioni dello Stato sulla religione e per questo motivo affrontano torture e detenzione nei campi di lavoro-duro (a fini di “rieducazione”), la distruzione delle chiese, la confisca dei loro beni. Eppure ci sono diversi gruppetti di giovani cinesi alla Gmg: cosa ha significato per loro questa presenza? Di quanto coraggio hanno avuto bisogno per chiedere un visto che poteva equivalere ad un’auto denuncia? Come hanno raccolto i soldi per un viaggio che è già sufficientemente proibitivo per noi occidentali?
Ebbene, mi dico, questa è Chiesa. E che Chiesa!
Penso anche a frère Roger, fondatore della comunità ecumenica di Taizé, ucciso proprio durante i giorni della Gmg dalla violenza senza senso e senza scopo della quale oggi sempre più spesso il male si serve per frenare il cammino dell’amore. Un uomo della riconciliazione, e a piangerlo rimane una comunità che nei suoi ormai 65 anni di vita è stata riferimento per generazioni intere di giovani. Anche questa è Chiesa.
Accanto a tante indicazioni come queste, umili ma tenaci, altrettanto forti arrivano le parole e le vite degli ultimi due Papi, rappresentati tutti e due in grandi immagini sulla piazza del Duomo di Colonia: sfocata quella di Giovanni Paolo II, quasi ad accompagnare dal cielo la fatica del suo successore, accettata quando, a 78 anni, la maggior parte delle persone si sarebbero ritenute in diritto di “godersi la tranquillità della pensione”.
Ma cosa è rimasto in noi del mese di emozioni che ha segnato gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II? E cosa significa la scritta sullo striscione che un battello porta lungo il Reno, “Benedict, you’ll never walk alone”? È sufficiente prendere uno slogan da stadio ed inneggiare al Papa per una settimana? Come cammineranno i giovani con Benedetto XVI?
Farsi “pellegrini in cerca della giustizia”, accettare “il potere inerme dell’amore”, “imparare lo stile di Dio”, “diventare uomini della verità, del diritto, della bontà, del perdono, della misericordia”: questo significa per Benedetto XVI camminare sulle strade di Dio. Non domandarsi più “Questo a cosa mi serve?”, ma “Con che cosa servo io la presenza di Dio nel mondo?”. Solo così Dio può “sfogliare le pagine del Vangelo” lungo la storia degli uomini.
Sono state queste, a Colonia, le parole di un Papa che non ha paura di ammettere pubblicamente quanta zizzania ci sia all’interno della Chiesa, ma ci ricorda anche come il posto della zizzania spesso sia proprio il posto occupato da me, da te. E ne trae un insegnamento sulla grande misericordia e pazienza di Dio, che ha scelto di attraversare la storia abitando con i difetti degli uomini.
 La pagina di storia scritta a Colonia è stata la pagina di un mondo possibile. Un mondo in cui gli abitanti dei paesini lungo la strada per Marienfeld (sede degli incontri con il Papa) accoglievano e ristoravano la fiumana di giovani con ciò che avevano in casa, con le scritte di saluto sui muri, con sorrisi e strette di mano; un mondo in cui gli scambi di bandiere, magliette, viveri, musica dicevano il pari valore di ogni Paese, di ogni uomo e donna; un mondo in cui il silenzio di un milione di persone dinanzi alla parola di vita del Santissimo esposto all’adorazione diceva la possibilità per l’uomo di far tacere le parole umane e ascoltare il mistero della presenza di Dio…

Un mondo in cui le risorse dei giovani si sono fatte conoscere per quello che potrebbero diventare: la resistenza alla fatica nelle lunghe marce di avvicinamento e nella notte all’aperto nel fango, la pazienza di fronte alle lentezze organizzative, la scelta di trasformare delle giornate di vacanza in tempo di Dio, la condivisione … cosa ne faranno i giovani di queste e di tante altre risorse rientrando alle loro case? Continuerà a camminare questo mondo possibile, spente candele, telecamere e riflettori? Saprà camminare con tanta convinzione da donare vita ai milioni di giovani che a Colonia non hanno potuto o voluto andare?
Questo è il cammino che i giovani chiedono alla Chiesa, ma è anche il cammino che la salvezza del mondo chiede a ciascuno di noi.


Elena Goisis
martedì 23 agosto 2005

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok