BOLIVIA: Passare la notte

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Mentre inizia a farsi strada il cambiamento politico che sta investendo anche il resto dell'America Latina, c’è chi continua a lavorare per i “deboli diritti umani” dei ragazzi di strada.

di Paolo Trevisanato      


Ogni volta che arrivano nuove persone per conoscere la Casa di Accoglienza Notturna per ragazzi di strada Techo Pinardi in Santa Cruz (Bolivia) si meravigliano del fatto che i bimbi ed adolescenti presenti siano gli stessi che vedono di giorno nelle rotonde, nei canali di scolo, nei mercati, cantando nei bus, lustrando scarpe o inventandosi giocolieri per racimolare qualche moneta. Difficile credere che quei sorrisi, la voglia di giocare, l’affetto che dimostrano agli educatori incollandosi loro addosso appartengano ai medesimi ragazzi che ore prima erano sporchi, si drogavano con la colla, magari per trovar il coraggio per rubare o prostituirsi.
Bambini, bambine ed adolescenti che vivono in strada fino ai 16 anni sono i benvenuti alla casa di accoglienza che ogni notte apre le sue porte alle 18.30. L’ingresso è libero ed una volta dentro incontrano persone amiche che li proteggono, giocano e, dopo aver conquistato la loro fiducia, li accompagnano verso un inserimento positivo nella società attraverso le molteplici opportunità che offre il Progetto salesiano.
Santa Cruz è una città molto estesa e le sacche di povertà sono ogni anno più preoccupanti. Si stima che quest’anno si arriverà a 1.300.000 abitanti. Le condizioni di estrema povertà, la mancanza di servizi di base, la violenza crescente e l’instabilità delle famiglie spingono sempre più bambini a lavorare nella strada. Spesso sono gli stessi genitori che obbligano i figli (anche di 6-7 anni) a lavorare, magari per mantenersi negli studi o per comprare i viveri quotidiani. I bimbi rapidamente si abituano al piacere della libertà, lontano dalle violenze domestiche... almeno all’inizio. Il tutto diventa più difficile quando scoprono l’altro lato della medaglia fatto di più atroci violenze, abusi e la droga indispensabile per dimenticare il tutto.
 In questo contesto nasce il Progetto Don Bosco: Techo Pinardi rappresenta la porta d’entrata attraverso cui viene fatta la proposta a ragazzi e ragazze di provare a passar la notte. Qui si possono fare una doccia calda, lavare i propri vestiti e riceverne di puliti, cenare e far colazione la mattina; l’infermiera e la pediatra tutte le notti curano i più bisognosi: le malattie più frequenti sono funghi della pelle, malattie di trasmissione sessuale, tagli e tumefazioni la maggior parte delle volte dovuti alle percosse della polizia o ad autolesionismo.
Attraverso il gioco e soprattutto la stretta convivenza si conquista la fiducia dei ragazzi ed insieme si decide la forma migliore per uscire dall’inferno della strada.
Il primo obiettivo è il reinserimento in famiglia, dopo un accurato controllo dell’assistente sociale e quando ci sono le condizioni che lo permettono, altrimenti, a seconda dell’età, si opta per un Hogar, ossia un’istituto protetto. La seconda tappa del Progetto salesiano è il patio Don Bosco, una casa di accoglienza diurna per ragazzi di strada... un piccolo passo in più per chi desidera partecipare ai laboratori di alfabetizzazione, manualità, sport ed attività educative.

I ragazzi che hanno deciso di lasciar la strada definitivamente passano alla Fattoria Moglia: si crede che attraverso lo studio, la cura degli orti, la terapia con gli animali ed i laboratori educativi i ragazzi riescano a superare il bisogno di affogare la loro sofferenza e solitudine nella droga. Agli adolescenti si offre l’opportunità di partecipare alle scuole professionali o ai lavori protetti, come per esempio la produzione di shampoo e falegnameria.
Ogni notte vengono accolti 60 / 70 bambini/e ed adolescenti, nel 2005 in Techo Pinardi sono stati accolti circa 700 ragazzi, chiaro segno che la situazione sociale si fa ogni giorno più difficile e problematica, ed il numero dei ragazzi della strada aumenta sempre più.
Ragazzi ai quali basta solo un’opportunità per vivere veramente.

 Scheda: Repubblica di Bolivia

Capitale: La Paz (sede del governo), Sucre (capitale legale e sede giudiziaria)
Abitanti: 8.724.156 (luglio 2004)
Lingue ufficiali: spagnolo, quechua, aymara.
Indipendente dalla Spagna dal 1825, ha visto circa 200 avvicendamenti al potere. Dal 1982 ha una costituzione democratica.

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