Cari adulti

Da due giorni ho mal di schiena e non so perché.
Oggi entro per caso sul sito del mensile “Progetto” e leggo queste parole: “una cultura che piega la schiena ai giovani”. Adesso mi è molto più chiaro il perché della ribellione dei miei muscoli: devono portare molti pesi.

Devono portare il peso di una cultura che pretende che tu a 25 anni continui a lavorare gratis come “stagista” con la scusa che devi imparare (quando poi sappiamo che l’esperienza accumulata non è più una virtù).

Devono portare il peso di 5 (o più) anni di università in cui si studia qualcosa che poi, all’uscita, non si sa come usare.

Devono portare il peso di adulti che ti coprono di aspettative irrealistiche ma quando poi ti vedono implodere attribuiscono la colpa al tuo modo “dispersivo” di affrontare la vita. “Dispersivo”… come la dobbiamo affrontare? Ci propongono tutto a bocconcini e noi dovremmo restituire una pagnotta intera?

Cari adulti,
a volte mi schiacciate come si schiaccia una formica che vi da fastidio vedere sulla vostra strada. Cari adulti, non preoccupatevi, mi rivedrete tra qualche anno. Avrò fatto molta fatica, avrò avuto molte malattie (quelle che mi fate venire adesso: il mal di testa, la gastrite, i muscoli impazziti, lo stress…), avrò superato mille volte la tentazione di diventare aggressiva per difendermi dal mondo. Avrò fatto molti esercizi di umiltà per sopravvivere, avrò imparato a condividere molto, per affrontate i momenti di sconforto. Ma soprattutto, avrò vissuto tanto silenzio e in questo silenzio avrò ritrovato il mio essere UNA.

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