Celentano e le responsabilità del pulpito

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


I milioni di bambini, adulti, anziani che soffrono ogni giorno nel mondo…
si aspettano ben più di una denuncia.

di Ernesto Olivero



Celentano e le responsabilità del pulpito


Caro Adriano,

noi ci siamo conosciuti quando eravamo piccoli. Io sognavo di abbattere la fame nel mondo e ho fondato il Sermig con un gruppo di ragazzi. Tu ci hai creduto e sei venuto con i “ragazzi della via Gluck” al Palazzetto dello Sport di Torino a cantare gratis per noi. Era il 23 febbraio 1969 e vi abbiamo accolti insieme a 10.000 giovani entusiasti. Abbiamo raccolto 6.744.000 lire (pari a 55.300 euro di oggi) e li abbiamo distribuiti, al netto delle spese documentate di 744.000 lire, ai lebbrosari di Farkwa in Tanzania, Makeni in Sierra Leone, Kot Wat Srimahapote in Thailandia e Tiruchirapalli in India.

Anche tu, quando ci siamo incontrati, eri piccolo ma volevi diventare grande e poi giustamente ci sei riuscito. Ma ora che sei diventato grande, ora che il pomeriggio non è più triste per te e i 24.000 baci per tanti sono diventati una realtà, non mi devi deludere.

I milioni di bambini, adulti, anziani che soffrono ogni giorno nel mondo ingiustizie, povertà, fame, malattie non curate a causa di interessi opportunistici dei potenti o peggio dell’odio che acceca la mente e ogni barlume di umanità, si aspettano dai grandi comunicatori come te ben più di una denuncia. Si aspettano un aiuto concreto basato su inviti concreti a proposte concrete, a programmi concreti da parte di tutti, credenti e non credenti, politici e non. Ognuno di noi deve contribuire con i propri talenti al bene comune nell’interesse comune. E a te il Signore, e sottolineo il Signore visto che sei credente, ne ha dati tanti di talenti e non soltanto certo come cantante. Usali bene Adriano i tuoi talenti. Sei troppo grande per non sapere che chi sale sul pulpito ha grosse responsabilità. Il pulpito spesso si guarda dal basso e dal basso si vede sotto la toga.

Da anni tu e Claudia rappresentate nella vita, per milioni di italiani, la coppia più bella del mondo. Da giovedì scorso milioni di italiani vivono te e Benigni, sulle vette più alte del palcoscenico dell’evasione televisiva, come la coppia più bella e simpatica del mondo. Forse non è un caso e non può finire lì. Forse è un segno del destino che queste due coppie usino i loro talenti non per dividere sull’onda di una satira esilarante ma per unire il mondo con la simpatia, il calore umano e la sensibilità che disarmano e aiutano a costruire tutti insieme, credenti o non, di destra, di centro o di sinistra, un mondo migliore.

Con affetto, simpatia, ammirazione e speranza

Ernesto Olivero

Torino, 29 ottobre 2005

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok