Ci vuole un pò di anarchia

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


Occorre creare un modo nuovo di muoversi ed agire...


Se devo cambiare le finestre nella casa in cui abito devo chiedere il permesso al Municipio e, per questa o per cose analoghe, devo pagare il progetto di un geometra e un capomastro che si assuma la responsabilità dell'opera.
Se fa fare un cornicione a un basso fabbricato senza progetto e il muratore si ferisce o muore, il proprietario va in galera, a meno che riesca a cadere sotto la prossima amnistia.
Se la signora che aiuta, una volta la settimana, in una casa scivola e si fa male, è bene che si sia assicurati altrimenti sono guai.
 
 Se voglio prendere, per l'estate, uno studente ad imparare un lavoro manuale, tre domande a enti pubblici diversi non bastano: ci vuole il permesso della Questura, l'approvazione della Camera del Lavoro e chi più ne ha più ne metta.
Posso far battere a macchina a mio figlio una relazione di lavoro? Non sfrutto forse un minorenne o non incentivo il lavoro nero, senza libretti?

   
 E l'usciere del Municipio che aiuta l'amico a ritinteggiare la casa non è passibile di denuncia per doppio lavoro?
La vicina di casa che fa la puntura alla vecchina della porta accanto non esercita abusivamente la professione di infermiera?
E il volontario della S. Vincenzo che entra in un ospedale ad aiutare i malati non dovrebbe essere cacciato perché toglie lavoro ai professionale?
D'altronde stiamo attenti a prendere un bambino con noi, mentre la madre è lontana o a far salire un autostoppista sull'auto; abbiamo rispettato le leggi? abbiamo le assicurazioni del caso?
Finirà che sarà bene non dare un consiglio perché si rischia di esercitare la psicologia o non aggiustare il rubinetto dell'acqua perché si svolge un lavoro nero...
La società industriale ha portato tante belle cose. Ma anche tanta abitudine a delegare.
Gli specialisti sono indispensabili: senza studi ed esperienze non ci sarebbero i medicinali. Ma il troppo stroppia veramente: faccio bene a scrivere un articolo su un giornale senza essere iscritto all'albo?
I sindacati, insieme agli ordini professionali, hanno contribuito un bel po' a soffocarci di burocrazia.
Attenti a non pulire un'aula a scuola: il lavoro è dei bidelli; no, forse è dell'impresa di pulizia, se siamo oltre i due metri. E poi, far usare la ramazza ai bambini non è sfruttamento?
Forse è ora di rivendicare un po' di libertà, un pizzico di anarchia, qualche spazio più libero.
Un po' di empirismo inglese o di più casalingo buon senso contadino sarebbe utile per eliminare molta burocrazia; molto centralismo. Aria, aria, se non vogliamo soffocare. Non togliamo le cose che servono ma cerchiamo di renderle un po' più umane: un po' più stimolatrici di responsabilità diretta, di iniziativa personale, di collaborazione più semplice.
Chi ricorda che un tempo i contratti si facevano con una stretta di mano? E credete che non sia possibile trovare un avvocato capace di far considerare invalido un contratto fatto fare da un altro avvocato? lo non ci scommetterei. E' facile accusare tutto ciò di qualunquismo e non rispondo, perché è più facile ancora controbattere l'accusa. Proviamo a vedere se, al di là delle battute, qualcosa si può muovere; e respireremo meglio.


Giorgio Ceragioli

Tratto da Progetto - marzo 1979


(foto A. Ramella)

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