Cose che contano
Pubblicato il 31-08-2009
Essere agenti di cambiamento in una epoca più globale resta indispensabile,
oltre che possibile…
Dietro una miriade di sigle la 'società civile' cerca di offrire risposte, magari informali ma concrete, ai normali drammi di tanta parte del mondo 'sottosviluppato'. In nome di valori, di fede, di una tenace speranza, della vita che vuole la vita innanzi a tutto. Quanto conta nei fatti tutto questo? Quanto può incidere su una realtà così vasta e consolidata? Sono domande che affiorano sovente, magari inespresse, ma che fan sentire il loro peso. | ![]() ![]() | ||||||
![]() | Il miglior metodo di conoscere qualcosa di una realtà resta comunque, per quanto possibile, cercare di mettersi nei panni di chi la vive, incontrarlo. Allora diventa lampante l'ovvio che ogni bene fatto bene è occasione di vita; specie se porta a crescere responsabilità e capacità dei beneficiari, rendendoli stabilmente protagonisti della loro stessa vicenda. E introduce nuove idee, opportunità, soluzioni tecniche semplici ma adatte, lavora per definire un 'modello' replicabile, diffondibile. Altrettanto lampante che dove manca, l'uomo, la donna, restano esclusi, negati nella loro umanità e nella stessa vita. In ogni sforzo in grado di dare un frutto effettivo c'è un grande valore, e la sfida a non lasciare nulla di intentato | ||||||
Sfida che oggi, sempre più e sempre meglio, si raccoglie anche nel cercare di condividere esperienze, metodi, contatti, storia, e quant'altro del proprio cammino, con chi ne percorre di analoghi. | ![]() | ||||||
Sfida che porta con urgenza a essere 'agenti di cambiamento' tanto nell'intervento di sviluppo o di emergenza, quanto nella realtà globale/locale in cui si affondano radici. Offrendo consapevolezza di 'stili di vita' che, fuori dalle mode, si aprono a libertà più vere; animando, sostenendo nei nostri Paesi la costruzione di passi di una economia di giustizia, piccoli ma reali, e che ci avvicinano. Coscienza critica oltre la sola denuncia, per far sentire in tutta la sua potenza la speranza che il bene porta in sé. Si può obiettare che tanti 'buoni propositi' siano frutto di una sorta di ingenuità di fondo, incapacità di rassegnarsi al disincanto, alla ineluttabilità delle situazioni, delle strutture, di quanto recano nella storia. Reale è in ogni modo anche il desiderio prima ancora che la percezione, che fare qualcosa di positivo sia possibile; cose che sembrano 'avere mercato' e non avere età. |