Dialogo cristiano-islamico

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Mercoledì delle ceneri, 9 febbraio 2005. All’Arsenale della Pace cristiani e musulmani, per lo più giovani, si sono incontrati nell’ambito della 3° Giornata ecumenica di dialogo cristiano-islamico.

... a cura della redazione

Così come avvenuto al termine del Digiuno di Ramadan dei musulmani (12 nov. 04), in occasione dell’inizio della Quaresima sono i cristiani ad aver invitato gli amici islamici a condividere questo momento. Promotori delle Giornate, pensate congiuntamente: Cicsene-pianeta possibile, Confraternita Sufi Jerrahi-Halveti, Giovani Musulmani d’Italia, Gruppo interreligioso Insieme per la Pace, MEIC, Movimento dei Focolari e Sermig.

Quali sono i pregiudizi dei giovani cristiani verso i musulmani? Cosa pensano i giovani musulmani che vivono in Italia dei cristiani? E ancora, cosa sappiamo gli uni degli altri rispetto ai valori su cui si fondano le rispettive realtà? Queste, ed altre, le domande che i giovani cristiani e musulmani si sono poste l'un l'altro, proponendosi un cammino coraggioso di confronto, da subito indirizzato a promuovere anche iniziative concrete di solidarietà.

Dopo la spiegazione del significato del Mercoledì delle Ceneri e della Quaresima Cristiana, i giovani partecipanti (non semplici spettatori) hanno presentato alcune riflessioni sulla riconciliazione reciproca tra gli appartenenti alle due religioni, riflessioni che – come in una liturgia – si sono fatte via via preghiera e poi vero e proprio momento celebrativo di richiesta di perdono e offerta di pace.

Riflessioni per la riconciliazione, degli amici cristiani:
· Noi ci sentiamo responsabili del mondo in cui viviamo e anche se non ci riconosciamo in tante azioni che l’occidente cosiddetto cristiano intraprende, vogliamo chiedere perdono per tutte le volte che si è scelta la via della guerra e della violenza per risolvere problemi politici, provocando la morte di tanti innocenti
· Chiediamo perdono per tutte le volte che gli interessi economici prevalgono su un autentico atteggiamento di giustizia e di solidarietà verso le Nazioni che non appartengono al primo mondo
· Chiediamo perdono per tutte le volte che davanti allo straniero che bussa alla nostra porta ci siamo chiusi nell’indifferenza anziché ricordarci che Gesù ha detto “ero forestiero e mi avete accolto”
· Chiediamo perdono per tutte le volte che il nostro agire e il nostro pensare non sono stati coerenti con l’insegnamento del Vangelo che ci chiede di essere operatori di pace e di giustizia nei confronti di ogni uomo, amico o nemico, concittadino o straniero, a qualunque religione appartenga
· Chiediamo perdono per tutte le volte che abbiamo giudicato negativamente voi, fratelli musulmani, lasciandoci guidare dai pregiudizi anziché percorrere la via della conoscenza, dell’incontro e del dialogo.

Riflessioni per la riconciliazione, degli amici musulmani:
· Chiediamo perdono per tutte le volte che guerre in nome della religione hanno provocato vittime con atti di violenza
· Chiediamo perdono per tutti quegli Stati “islamici” che non consentono ai non musulmani l’esercizio della propria fede
· Chiediamo perdono per coloro che si chiudono nella trincea sicura della propria religione e non aprono al dialogo con i credenti di altre fedi
· Chiediamo perdono per tutti quegli Stati “islamici” che non concedono alla donna musulmana alcuni dei suoi diritti
· Chiediamo perdono per quei musulmani che troppe volte hanno dimenticato che anche i non musulmani sono possessori di un’anima e che tutti noi siamo fratelli in quanto esseri umani.

In un atmosfera di silenzio è poi stato consegnato a tutti un ramoscello d’ulivo – universalmente riconosciuto come simbolo di pace – come gesto di impegno a proseguire questo cammino di penitenza, dialogo e solidarietà: per tutti coloro che credono in Dio, infatti, la preghiera non può essere disgiunta da gesti concreti di solidarietà e anche in questa occasione si è scelto di raccogliere aiuti in denaro e pacchi di riso – corrispondenti alla giornata di digiuno – per sostenere uno dei progetti promossi dal Sermig nel Sud-Est Asiatico per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto.

Mi è sembrato di partecipare a qualcosa di sacro – ha concluso Lidia, una delle partecipanti – in cui siamo in tanti, ma mi vien da dire: potremmo essere sempre di più! Siamo come delle gocce d’acqua che tuttavia, se unite e determinate, possono diventare indispensabili per purificare questo nostro mondo.

Sono commossa e contenta
– le fa eco Daniela, residente nel quartiere di Porta Palazzo – perché so che uscirò dall’Arsenale guardando il mio rione, ad alta densità islamica, con un occhio diverso…

Mercoledì delle ceneri… e dialogo cristiano-islamico: forse uno degli impegni che ciascuno dovrebbe prendersi per questo periodo di Quaresima è proprio quello di trasformare in cenere tanti pregiudizi, indifferenza e odio ancora così solidi, in noi e nel mondo che ci circonda!

a cura della redazione


Giornata nazionale del Dialogo cristiano – islamico

 

 

 

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