DOCUMENTO BASE

Pubblicato il 03-02-2010

di bruno



Non c’è presente e futuro senza giovani
Sentiamo dire che i giovani sono il futuro, ma questa affermazione suona come un equivoco e una bugia… oggi i giovani sono i più poveri tra i poveri.

Non c’è libertà senza responsabilità
“Libertà è fare quello che voglio”, “rendo conto solo a me stesso”, “non devo preoccuparmi di nessun altro”… I giovani devono riprendersi in mano il presente e il futuro.

Movimento dei giovani per i giovani
Dobbiamo ridisegnare il mondo partendo dai giovani, c’è bisogno della loro creatività, del loro entusiasmo, della loro indomabilità… che il terzo millennio abbia il sapore dei giovani.



NON C’E’ PRESENTE E FUTURO
SENZA GIOVANI

Tutti dicono che i giovani sono il futuro: è un equivoco e una bugia. Un equivoco, quando si toglie a noi giovani la responsabilità del presente e del futuro. Una bugia, perché la nostra generazione sembra vivere in un percorso obbligato, pensato da forze e poteri più grandi di noi. Un percorso che si perde nel nulla, senza che vengano offerte reali possibilità di cambiare rotta, di risorgere, di dare una svolta alla nostra esistenza. Di fatto noi giovani viviamo una terza guerra mondiale, senza un fronte né un orizzonte, tra le rovine dei princìpi traditi dagli adulti, il crollo di tanti valori morali, tra migliaia di compagni morti di niente e per niente.

Eppure sono tanti fra noi quelli che hanno infranto il muro dell’egoismo e della paura e sono diventati amministratori, insegnanti, artisti, operai, imprenditori illuminati e responsabili, monaci o monache buoni, con un grande avvenire davanti.
Sembrano una minoranza, ma sono il segno che se noi giovani troviamo un po’ di terreno fertile, facciamo frutto e produciamo speranza per noi stessi e per gli altri.
La maggioranza di noi giovani, ingannata dal miraggio del benessere e del successo facile, è soffocata da una crescente aridità spirituale, e finisce per sentirsi tradita dal fatto stesso di vivere: è la parte più povera tra i poveri.

Vogliamo che gli adulti chiedano perdono ai giovani dei loro inganni, sapendo che del male tutti, adulti e giovani, siamo corresponsabili. Ci aspettiamo che alla nostra richiesta di perdono si uniscano filosofi, politici, uomini e donne di cultura, che ammettano con coraggio di avere sbagliato o di non aver fatto abbastanza.
 







 
     
        
 









 

NON C’E’ LIBERTA’
SENZA RESPONSABILITA’

C’è un pensiero dominante che condiziona la maggior parte delle scelte di noi giovani: “libertà è fare quello che voglio”, “rendo conto solo a me stesso”, “non devo preoccuparmi di nessun altro”.
Questa convinzione, frutto di una cultura superficiale, amplificata acriticamente dai media, ha portato molti di noi a credere che si possa vivere senza principi, senza purezza, senza mitezza, senza onestà. Quanti di noi vivono solo una notte alla settimana: il sabato sera!

I Giovani della Pace vogliono affermare e mostrare con i fatti che non c’è libertà senza responsabilità, senza rispetto reciproco, senza fatica. La libertà è un valore, è un bene di tutti e per tutti. Si costruisce con la pace, con il lavoro, con la solidarietà, con il rispetto fino alla rinuncia: questi valori rendono la vita degna di essere vissuta.
Oggi molti di noi non conoscono più il significato della parola "dovere" o lo ignorano deliberatamente. Per questo vogliamo ribadire la responsabilità di ognuno nello svolgere il proprio lavoro. E’ la chiave e l'inizio di ogni cambiamento.

I Giovani della Pace vogliono lavorare per la vita dei giovani. Cercano il modo e il metodo per restituire a tutti i giovani la speranza e il desiderio di vivere, la volontà di essere protagonisti, di mettersi a servizio della pace. I giovani della Pace gridano a chi ascolta: chi crede di non essere solo, chi sente di non essere il principio e il fine della propria vita, chi riconosce accanto a sé una presenza, chi la chiama Dio, viva ciò che crede, e lo testimoni.
 
    
 

MOVIMENTO DEI GIOVANI PER I GIOVANI

Le parole degli adulti oggi non sono più credibili: per noi parlano solo i fatti. Dice il vero solo chi vive quello che dice. Le parole buone devono essere testimoniate da fatti buoni. I Giovani della Pace chiedono alle autorità religiose e civili di fare un profondo esame di coscienza e di offrire ai giovani occasioni crescenti di responsabilità pubbliche. Condizione necessaria e indispensabile, però, è che gli stessi giovani lottino con coraggio, con determinazione, senza violenza, per costruire un domani migliore

Il secolo appena trascorso è stato forse il più feroce dell’umanità, il “secolo di Caino”: le sue atrocità sono ancora stampate nella carne di molti e nel ricordo tragico di una memoria che non può e non deve cancellarsi. Ma un nuovo secolo è cominciato, e la nostra speranza per il futuro è più ampia della realtà che vediamo.
I Giovani della Pace chiedono autorità morali credibili, che sappiano gridare alla guerra, alle mafie, alle grandi corruzioni: “FERMATEVI”

Aspettiamo un sì convinto da tutti i giovani veri, di età e di cuore. Il secolo che è iniziato ha bisogno della creatività, dell’entusiasmo e dell’indomabilità dei giovani. Vogliamo lavorare per permettere a tutti i giovani di diventare nuovi e veri statisti per il bene dell’umanità; nuovi e veri scienziati per nuove scoperte che attenuino tante sofferenze; nuovi e veri appassionati della salvaguardia della terra e delle sue risorse, perché la vita possa espandersi in tutte le sue potenzialità; nuovi Gandhi, nuovi Francesco e Chiara d’Assisi, perché l’umanità tocchi ancora con mano la grande misericordia e sapienza del Signor

Vogliamo lavorare insieme agli altri giovani e per i giovani per aiutarli a rifiutare qualsiasi schiavitù: dalla droga, ai falsi miti, dalle mode ai costumi che stravolgono nell'uomo l'immagine di Dio. Vogliamo aiutarli a scegliere il bene più grande, mettere a loro disposizione il nostro progetto, il Movimento Giovani della Pace, l'appuntamento annuale, l'Università del dubbio, il riferimento all'Arsenale della Pace
Con Giovanni Paolo II ripetiamo: “Ricordati, giovane, che hai solo una vita da vivere, non sprecarla”.

 

 

 










 
    
 

Desideriamo che il terzo millennio abbia il sapore dei giovani








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