Due approcci sul reale

Pubblicato il 24-05-2024

di Davide Bracco

Senza scomodare i numi tutelari del cinema (Lumière inventa la riproduzione fotografica della realtà, Méliès la utilizza per creare scenari fantastici), il cinema si è sempre barcamenato in una dicotomia tra analisi e critica del mondo e suo superamento spettacolare in un tentativo di creare una sintesi terza, come nel caso del recente secondo episodio della saga di DUNE dove traspare, dietro il genere fantascientifico, un’analisi del mondo contemporaneo presente già nel libro di Frank Herbert.

Nelle prossime settimane arriveranno in sala due esempi molto diversi tra loro per stile e impostazioni, ma che per certi versi descrivono e anticipano il nostro mondo di questi anni.
«In un’America sull’orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità»: questa la sinossi di CIVIL WAR di Alex Garland un film (si spera) distopico che immagina gli USA dilaniati da futuristiche tensioni fratricide. Al momento queste sono ancora contenute in una dialettica civile (come quella legata alle tensioni sul tema dell’immigrazione al confine tra Texas e Messico), ma che, in un anno di elezioni presidenziali, possono emergere drammaticamente. Un film che già prima della sua uscita sugli schermi ha allarmato l’opinione pubblica statunitense a conferma della sua scomoda attualità.

Di diverso stile rispetto al film di Garland, l’ultimo lavoro di uno degli storici registi francesi Robert Guediguian, E LA FESTA CONTINUA. Il regista è un “fratello in arte” di Ken Loach, due registi con un “grande avvenire dietro le spalle” e da sempre impegnati in lavori dalla parte degli ultimi e degli emarginati. La trama del film trae spunto da fatti reali, rielaborati secondo lo sguardo personale del regista: il crollo di due edifici nella sua città, Marsiglia, che nel 2018 ha causato la morte di otto persone, e la scelta dell’attivista Michèle Rubirola, eletta sindaco di Marsiglia a luglio 2020. Da questo spunto Guediguian parte per romanzare una vicenda che ha riportato un tentativo di democrazia partecipata dal basso in un delle più popolose città francesi. Bene sintetizza l’attrice protagonista del film Ariane Ascaride: questo film «è anche un passaggio di testimone per le nuove generazioni. Ci sono molti ragazzi che oggi si dedicano con grande passione a delle cause, come quella per l’ambiente. Oggi mantenere la speranza è indispensabile. L’impressione è che il mondo stia affondando in abissi terribili. Per questo è importante mostrare quelle persone di cui non si parla mai, che agiscono insieme, per migliorare questa realtà».


Davide Bracco
NP aprile 2024

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