| Sudan e Uganda. Due Paesi dell’Africa centro orientale, confinanti tra loro, legati dalle acque del Nilo… i cui rapporti, negli anni, sono stati messi a dura prova dal reciproco sostegno dato ai rispettivi gruppi ribelli (SPLA, Sudan People's Liberation Army e LRA, Lord Resistance Army). Due Paesi insanguinati da conflitti di natura diversa – i più lunghi del continente – determinati da ragioni profonde e complesse (vedi: Io sono un Nuba, di Renato Kizito Sesana, Sperling e Kupfer Ed. e I bambini primo bersaglio, di Ivana Ciapponi, Emi). |
Sudan. Lo scorso gennaio a Nairobi (Kenya) è stato firmato il tanto atteso accordo di pace che pone fine al conflitto in Sudan. Ora, a due mesi di distanza, per la Campagna italiana per la pace in Sudan (che raggruppa diverse espressioni della società civile) è il momento di fare il bilancio del lavoro svolto e del cammino futuro: “Quale pace per il Sudan? La parola alla società civile” è il titolo del forum in cui analisti ed esponenti della società civile italiana e sudanese, che in modi diversi hanno contribuito alla pace, si ritrovano venerdì 18 e sabato 19 marzo 2005 a Milano, anche per affrontare il tema della gravissima crisi politica sociale e umanitaria del Darfur.
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| Uganda. Negli ultimi mesi si è cominciato a parlare di tregue e di avvii di colloqui tra le parti in conflitto nel Nord del Paese, ma questi segnali di pace potrebbero ancora una volta svanire. Ad oggi, arrivano ancora notizie di incursioni dei ribelli del Lord Resistance Army nei villaggi e di scontri armati con l’esercito regolare, che a sua volta non lascia tranquilla la gente, che si ritrova tra l’incudine e il martello.
Per chiedere l’intervento della comunità internazionale e per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, è stata attivata in Italia la Campagna “Pace in Uganda”, su iniziativa di 24 organizzazioni, tra le quali il Sermig e il mensile Nuovo Progetto.
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