Fuori serie

Pubblicato il 10-08-2011

di Claudio Maria Picco

L’edizione speciale post terremoto del quotidiano di Haiti “Le Nouvelliste”.
di Claudio Maria Picco
 
La scritta in alto a sinistra, “Hors serie (fuori serie) - du mardì 12 janvier a vendredì 12 février” a fianco del nome del giornale, Le Nouvelliste, il più antico quotidiano di Haiti fondato nel 1989, racconta da sola l’eccezionalità di quanto è accaduto. Ce lo porta padre Cipriano Joaquim che è appena tornato da Port-au-Prince dove i camilliani hanno una missione e un ospedale impegnato a tutto campo nei soccorsi ai sopravvissuti. L’edizione speciale copre un mese a partire da quel tremendo 12 gennaio 2010 in cui un terremoto di magnitudo 7 mise in ginocchio l’intera isola. 36 pagine tentano di raccontare, di farsi una ragione di quella catastrofe che resterà fra gli avvenimenti più neri del Paese caraibico. A tutto campo in prima pagina la foto del palazzo presidenziale distrutto ed in grassetto: “35 secondi fatali… più di 220.000 morti” che fa da titolo all’intero giornale, sintesi efficace di un’apocalisse devastatrice. I sentimenti comuni li descrive il fondo non firmato a piè di pagina, L’angoscia e la speranza: “Per un secondo o per giorni interi milioni di persone di Haiti e di tutta la diaspora hanno atteso di aver notizie di un parente, di un amico… Un mese più tardi siamo ancora tutti angosciati di fronte alle incognite dell’avvenire e ai mille problemi senza risposta che ci assillano quotidianamente. La speranza che niente potrà essere peggio ci dà una ragione di vita… Nell’angoscia e nella speranza, la vita riprende la sua corsa. […] Agli amici del giornale, alle autorità, agli amici venuti da ogni parte a portare soccorso noi diciamo che la speranza deve trionfare sulle angosce. Facciamo di tutto perché il domani sia migliore di ieri”.
 
Pag 12 - didascalia foto: Della cattedrale della Santa Trinità non resta che una parte di un famoso affresco realizzato da uno dei più grandi pittori primitivi haitiani negli anni ’50.
Da articolo: La cattedrale Santa -Trinità della Chiesa Episcopale di Haiti conosciuta nel mondo intero per i suoi affreschi originali è orribilmente danneggiata e prossima al collasso. Il suo organo, che era uno dei più grandi dei Caraibi, è ridotto in briciole.
Patrice Manuel Lerebours
 
Pag 30 - didascalia foto: L’area dello stadio Sylvio Cator riconvertito in campo per i rifugiati.
Occhiello: A distanza di un mese dal sisma del 12 gennaio 2010, le federazioni sportive haitiane cominciano a far pervenire al Comitato Olimpico Haitiano il bilancio delle perdite in vite umane e in materiali che hanno subito.
Enock Néré et Légupeterson Alexandre
 
Pag 32 – Didascalia foto: L’Università Quisqueya
Occhiello: Più del 70% degli edifici scolastici sono stati distrutti dal potente sisma del 12 gennaio che ha devastato Port-au-Prince e le zone vicine, Lèogane, Jacmel, Petit-Goave, e altre. Un mese dopo il governo vuole riprendere l’attività scolastica sotto le tende, ma, visibilmente, non ha le risorse per sostenere la sua politica.
Robenson Geffard
 
Pag 35 – didascalia foto: Come una traversata dell’inferno
Da articolo: Tutto il mondo si augura, contro ogni speranza, che questo cataclisma sia l’occasione di una nuova partenza. Purtroppo la rassegnazione dovuta alla corruzione generalizzata è enorme. Interi settori non aspettano che di fare soldi con il disastro… In questo momento un’altra minaccia incombe. Da duecento a quattrocento millimetri di pioggia sula regione di Port-au-Prince possono fare più danni del terremoto… Comprenderemo finalmente, al di là di interessi egoistici, che il potere non può più essere affidato agli irresponsabili e agli incapaci? L’urgenza ci ha afferrato. L’urgenza ci ha superato.
Gary Victor

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