GEORGIA: fame a Tbilisi

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Con il crollo del sistema sovietico nel 1991 la Georgia, che era stata fino ad allora la Repubblica più ricca e benestante dell’Unione, ha cominciato a conoscere la fame. E non l’ha ancora superata.

a cura della redazione

In Georgia, soprattutto nella capitale Tbilisi, sotto il regime sovietico, lo Stato controllava e organizzava tutto fornendo gratuitamente i servizi essenziali. La nomenklatura sovietica affollava le rinomate località turistiche del Paese, fornendo lavoro ed introiti economici. La corrente elettrica arrivava gratuitamente dallo Stato vicino, così come molte altre risorse, all’interno di un sistema economico di interdipendenza nel quale ad ogni Stato membro dell’Unione era assegnato un “compito produttivo”.
Nel 1991, da un giorno all’altro, questo sistema è crollato, lo Stato non fornisce più nulla, il Paese non è autonomo dal punto di vista produttivo e chi ci rimette è la gente, non abituata ad organizzarsi autonomamente e senza risorse economiche per farlo. Da allora il Paese vive nell’emergenza, di cui però si parla poco perché si tratta… di un’emergenza permanente. Ad aggravare la situazione sono intervenute, l'estate di quest'anno, le alluvioni.

Il Sermig ha perciò deciso di rendere ininterrotto, per tutta la durata dell’inverno 2005/2006, l’invio dei “container della solidarietà”, carichi di alimentari a lunga conservazione (pasta, riso, latte in polvere ed altri alimenti per bambini, carne e tonno in scatola, legumi secchi, farina, zucchero) medicine, coperte ed altri generi di prima necessità (è possibile contribuire alle spese di spedizione, pari a 3300 €, sul ccp n° 29509106 intestato a Sermig causale “Salviamo 100.000 bambini – Georgia”). I container vengono consegnati a Padre Witold Szulczynski, Direttore della Caritas Georgia, e ai Padri Camilliani.

Abbiamo chiesto a Padre Witold cosa significa “fame” per la sua gente. Ha risposto con un suo commento, al quale ha unito lettere di ex bambini di strada di Tbilisi, oggi ospiti della Casa Famiglia, e di anziani beneficiari della Mensa umanitaria (entrambe la strutture sono della Caritas Georgia di Tbilisi).

la redazione

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