God and Google

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Siete mai riusciti a trovare Dio in un motore di ricerca?

di Andrea Gotico

Non so se vi è mai capitato di vivere un momento in cui tutto intorno appare nero, dal quale non sembra di poterne uscire con le proprie gambe. Questo momento mio nonno lo definiva così: “Caro ragazzo, ci sono momenti nella vita in cui quel filo sottile che c’è tra la ragione e la follia sembra doversi rompere da un momento all’altro”. E lo diceva fissando la nonna in cucina che spennava il pollo con una briciola di cattiveria, la fissava con la faccia di uno che alla rottura del filo sottile ci era andato vicino diverse volte. Dico questo per farvi una piccola confessione… nei momenti di follia, faccio una cosetta che già mi sto pentendo di dirvi…
Quando proprio sto dragando il fondo mi collego alla prima postazione di internet, vado sul mio motore di ricerca preferito e faccio delle domande a Dio!… Quali siano le domande ha poca importanza, ciò che importa è quello che mi è successo una volta. Sono finito su un sito di cui non farò mai il nome. Personaggi ignoti mi dicono: “Scrivi anche tu una mail a Dio… e con grande stupore scoprirai che anche Dio usa i mezzi di comunicazione… abbi fede ed entro pochi giorni, direttamente sulla tua casella di posta, Dio ti risponderà”!

Ora, io un tempo ero noto perché credevo a tutto… agli ufo, ai fantasmi, agli ectoplasmi, alla reincarnazione e alla metempsicosi, agli angeli ed arcangeli, fate, folletti, masche, porte parallele, uova di upupa, gatti sciabola, ciupacapras e quant’altro. Ora che sono uscito dal tunnel devo dire che benché creda che le Sue vie sono infinite, qualche piccolo dubbio è balenato nella mia mente. Dopo aver letto tutto il testo di presentazione e sull’importanza di scrivere la mail a Dio… ma di farlo con profonda fede, ci sono rimasto un po’ male nello scoprire che l’ultimo particolare era che Dio mi avrebbe risposto solo con la modica somma di 25 dollari.
A questo punto come spesso capita mi è ritornato alla mente mio nonno che mi diceva sempre: “Caro ragazzo, la vita non è un computer, ma è molto più simile ad un pavimento di piastrelle, per cambiarle non basta un click… ci vuole la mazza”.

 

 

 

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