GUINEA: ammutinamento dei militari

Pubblicato il 31-08-2009

di Gianni Giletti



Sì alla pace GUINEA: ammutinamento dei militari. Dopo i disordini dello scorso anno, nuove tensioni nel Paese equatoriale.

A cura di Battito Solidale

 

ll 20 maggio, il primo ministro Kouyaté, nominato a seguito degli scioperi di gennaio 2007 è stato destituito dal presidente Conté e sostituito da Ahmed Tidjane Souaré, ministro delle miniere nel governo precedente e vicino al clan presidenziale. Un atto che in un comunicato dei sindacati dei lavoratori è stato definito una “flagrante violazione degli accordi tripartiti di gennaio 2007”, che avevano portato alla nomina di un primo ministro scelto dalla società civile.
Nella capitale e in alcune città dell’interno si sono svolte manifestazioni di protesta. I sindacati non hanno per ora indetto una ripresa dello sciopero generale, ma hanno avvertito i lavoratori di rimanere all’erta per salvaguardare il cambiamento sociale.

Il 23 maggio a Conakry è iniziato l’ammutinamento dei soldati al campo Alpha Yaya Diallo per la rivendicazione del pagamento degli arretrati di salario (il cosiddetto “bollettino rosso”). La protesta si è estesa nei giorni successivi ad altri campi militari della capitale, è stato preso in ostaggio il capo di stato maggiore dell’aeronautica militare e alcuni ufficiali dell’esercito responsabili secondo i militari dello storno di fondi destinati alle truppe.
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ll 27 maggio il presidente ha destituito il generale Diallo, ministro della difesa, facendo seguito ad una delle richieste dei militari. Il nuovo primo ministro in queste ore ha annunciato il pagamento dei 5 milioni di franchi guineani che spetterebbero ad ogni soldato, la liberazione dei militari detenuti in seguito ai fatti di gennaio 2007 e la diminuzione del prezzo del sacco di riso per le truppe, ma gli spari non sono ancora cessati, gli ammutinati chiedono la destituzione di tutti i generali delle forze armate.

In questo momento il centro della capitale è deserto, le stazioni di servizio di carburante e negozi vengono saccheggiati, ci sono aggressioni ai danni della popolazione. L’ammutinamento ha già causato tre vittime, la prima un bambino di dieci anni.

I prezzi del carburante e dei generi di prima necessità stanno crescendo vertiginosamente, la crisi alimentare sta aumentando in contemporanea alla crisi mondiale dei prezzi degli alimenti base.
Come cittadini sosteniamo la posizione dei sindacati guineani fautori del cambiamento, chiediamo che le richieste dei militari per il legittimo pagamento degli arretrati di salario vengano soddisfatte non a scapito dell’incolumità della popolazione e che l’esercito si schieri in questo momento dalla parte della popolazione, per un vero cambiamento non violento e democratico.

Associazione di volontariato Battito Solidale
Campagna Azione Guinea

info@battitosolidale.org
www.battitosolidale.org

 

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