IL MONDO CHE NON ACCETTO E IL MONDO CHE VORREI… / 7

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro

    
 - Una vecchia abitudine degli aborigeni australiani ...
- Non accetto che si dia contro agli stranieri ...
- Non accetto, da studente nel campo tecnologico, ...
- Non accetto che le religioni ...
- Oggi a Torino abbiamo vissuto una giornata che ...
- Il mondo che vorrei …


Una vecchia abitudine degli aborigeni australiani era quella di riuscire ad orientarsi nel loro territorio solo riconoscendo i suoni o i rumori di ogni elemento della natura senza “diavolerie tecnologiche”. Così potrebbe essere il nostro cammino verso la pace.
Solo facendoci guidare dai “suoni” dei nostri cuori.

Non accetto che si dia contro agli stranieri senza cercare di capire, di dialogare, perché la pace deve nascere prima di tutto
nelle nostre città

Non accetto, da studente nel campo tecnologico, che la ricerca tecnologica sia motivata solo dai profitti e dall’esigenza di migliorare la vita di chi ha già una vita agiata, trascurando invece quella parte di umanità che di innovazione tecnologica non ha mai sentito parlare.

Non accetto che le religioni diventino motivo e pretesto per contese e guerre.

Oggi a Torino abbiamo vissuto una giornata che spero pochi scorderanno e nella quale c’è stato insegnato tanto.
Ora il nostro compito sarà quello di far sì che tutto ciò non resti chiuso al buio dentro di noi, ma esploda.
Allora noi giovani potremmo dimostrare al mondo che non siamo dei buoni a nulla,
ma che sappiamo far diventare realtà quelle che in molti considerano utopie.
Grazie.

Il mondo che vorrei…
Io studio la pace all’università.
I problemi sono le idee e i finanziamenti.
Un solo progetto non può salvare il mondo,
ma l’insieme di piccoli progetti ne fa’ uno enorme che li comprende tutti e può cambiare l’idea del progresso. Come tante “formiche”, come un piccolo tassello di un puzzle, ogni persona deve fare la sua parte idealmente o materialmente.
Io sono volontaria, studio la pace, oggi sono qui a Torino. Sono un tassello di un puzzle spero sempre più grande.
Virna Mannucci da Carrara (MS)

 

 

 

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