Il mondo dei grandi, il mondo dei piccoli

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Due recenti ricerche dell'Eurispes hanno gettato una luce poco confortante
sull'uso delle droghe fra i giovani e sulla condizione dell'infanzia
e dell'adolescenza nel nostro paese.



  

Siamo così presi dagli sviluppi della scena internazionale che le vicende di casa nostra rischiano di passare sotto tono. Due recenti ricerche dell'Eurispes hanno gettato una luce poco confortante sull'uso delle droghe fra i giovani e sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro paese. Occuparsi dei giovani vuol dire occuparsi del nostro futuro. In un contesto di globalizzazione spinta che riguarda ormai tutti gli ambiti della vita, dalla cultura all'economia, dall'uso responsabile delle risorse alla sicurezza,dalla guerra alla pace,

 
    
 

non possiamo sottrarci alla necessità di immaginare e progettare un futuro in cui ci piacerebbe vivere, in cui vorremmo far vivere i nostri figli.
Nei Paesi della Comunità Europea sono 500.000 i giovani tra i 15 e i 25 anni, ma la popolazione complessiva sta invecchiando. In Italia i minori (fino a 17 anni di età) sono appena il 17% del totale della popolazione, mentre ad esempio nel Regno Unito raggiungono il 23%.
Sono 300.000 i consumatori di droghe pesanti; le droghe leggere, ecstasy - marijuana - cocaina, sono sempre più diffuse fra i giovani, in tutti gli ambienti, anche in parrocchia e l'età del primo consumo scende a 10 anni.. Si diffonde il fenomeno della polidipendenza: agli stupefacenti tradizionali si aggiunge l'uso di psicofarmaci e alcool. Non va meglio il mondo dell'infanzia. Secondo una relazione del Centro nazionale di documentazione e analisi dell'infanzia i bambini sono "difficili da capire, difficili da decifrare, difficili da governare". Passano più ore davanti alla TV che non a scuola, vivono spesso soli in famiglie in cui ambedue i genitori lavorano, non hanno più tempo per giocare, dati i ritmi stressanti a cui sono sottoposti. Sull'altro versante le famiglie sono sempre più piccole, padre, madre e 1 figlio. I genitori hanno poco tempo e poco spazio per stare con i propri figli.
Questi non sono che alcuni indicatori di una realtà che viviamo ogni giorno. Il fenomeno è molto complesso e articolato e presenta aspetti positivi accanto a quelli negativi.
C'è un mondo di adulti, fatto di gente comune e gente che ha responsabilità di vario tipo, che sta a guardare e sembra incapace di affrontare con decisione questa situazione; c'è dall'altra parte un mondo di giovani e giovanissimi che crede di vivere, ma in realtà si lascia vivere, omologata dalla televisione e condizionata da tanti altri fattori. Di chi la responsabilità?
Noi progettiamo un presente e un futuro dove il mondo dei grandi esce dall' indifferenza e riacquista la voglia e la capacità di incontrare il mondo dei piccoli e dei giovani.

Claudio Maria Picco

(foto A. Ramella)

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