Il souvenir di Beaumont

Pubblicato il 29-05-2024

di Agnese Picco

Per la prima volta in Europa sono stati oggetto di scavo sistematico tutti gli ambienti di un’abbazia per tutto l’arco temporale della sua attività: dal 1002 al 1790. L’archeologo Philippe Blanchard racconta la scoperta in un comunicato dell’Insti­tut national de recherches archéologiques préventives.
Vista l’eccezionalità del pro­getto, il team di archeologi ha deciso di scavare più ambienti possibili per poter ricostruire la storia completa dell’abbazia e delle sue abitanti: un grup­po di monache benedettine. Sono state identificate tre fasi costruttive. La prima chiesa potrebbe essere una piccola cappella citata nelle fonti storiche, ma per ora non è possibile dare una datazione precisa. Intorno al XI-XII sec venne costruita una chiesa più grande con il chiostro e la sala capitolare. Infine, nel XII-XIII sec. alla chiesa fu aggiunto un deambulatorio. Questa pianta rimase inalte­rata fino al 1790, quando du­rante la Rivoluzione francese le monache furono cacciate e l’abbazia saccheggiata.

Le ricerche hanno anche potuto stabilire che l’abbazia di Beaumont godeva di un certo prestigio. Le fonti dicono che tra il 1732 e il 1772 fu badessa Madame de Bour­bon-Condé, nipote di Luigi XIV. La sua nomina è indice del fatto che l’abbazia era molto importante, l’unica femminile nella regione di Tours. In quel periodo potevano essere ospitate al suo interno circa 60 monache più il personale laico di servizio, per un totale di circa 100 persone. Sono state trovate anche 890 sepolture, alcune mol­to ricche, altre più povere. Una curiosità: nel chiostro è stata trovata una grande quantità di medaglie. Una di questa porta la scritta «Roma, Giubileo, 1625». Si tratta pro­babilmente di un souvenir, un ricordo conservato da qualcuno che aveva partecipato all’e­vento, un po’ come facciamo noi oggi quando andiamo in pellegrinaggio in qualche santuario famoso.


Agnese Picco
NP aprile 2024

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