IL WEB DEL FUTURO

Pubblicato il 31-08-2009

di Antonio Manzalini


Grandi cambiamenti in vista per una delle forme di comunicazione più diffuse del pianeta: potrebbe nascere una nuova “intelligenza partecipativa” al servizio di tutti.

di Antonio Manzalini


La crescita strepitosa di internet comincia all’inizio degli anni ‘90, quando il fisico Tim Berners Lee maturò la geniale intuizione del “World Wide Web” (WWW), una modalità per la consultazione semplice ed intuitiva di quell’enorme mole di informazioni, dati, contenuti multi-mediali memorizzabili nella Rete.
web.jpg

Sebbene l’obiettivo iniziale fosse facilitare la comunicazione nella comunità scientifica dei fisici, ben presto il web si diffuse rapidamente; oggi è sempre più uno strumento per mantenersi informati, per lo svago e il tempo libero... e per alimentare un nuovo tipo di interazione altamente partecipativa (anche noto come Web 2.0): basti pensare, ad esempio, al peer-to-peer, ai blog, ai RSS, ai videocast, alle webradio o al fenomeno di mondi virtuali.

Se quindi, dal punto di vista dei servizi, internet ed il web sono in forte evoluzione, dal punto di vista tecnologico la rete sta soffrendo di alcune limitazioni, tali da renderla, anche nell’immediato futuro, incapace di tenere il passo con l’innovazione attesa nel mondo dei servizi. Gruppi di lavoro internazionali stanno già progettando l’internet ed il web del futuro.

Si sta diffondendo la visione dell’Internet delle cose, secondo cui la maggior parte degli oggetti che ci accompagnano quotidianamente potrebbero avere un indirizzo IP e quindi essere messi in rete. Si parla inoltre di Web 3.0 (web semantico): il termine è stato coniato dal fondatore del web per indicarne una visione evolutiva nella quale le macchine (ad es. Personal Computer, ma non solo), saranno in grado di raccogliere ed elaborare semanticamente (ovvero secondo il loro significato) informazioni, dati, contenuti, pressappoco come oggi sono grado di fare gli essere umani quando navigano su internet.

Visioni senza dubbio affascinanti. Occorre tuttavia notare che internet sta cambiando profondamente la società e con essa i modelli di business e di innovazione. Un tempo, tecnologia e soluzioni nascevano nei laboratori di ricerca, erano spesso ispirati dal business e scendevano verso le aziende e poi giù fino alla vita delle persone, ai clienti. Domani sarà ancora così?

IL MONDO IN UNA RETE
Internet ha circa 30 anni e conta oggi oltre 500 milioni di host (ovvero indirizzi IP attivi, cioè nodi connessi alla Rete). La globalità della Rete è tuttavia molto relativa. Il Nord America e l’Europa, con il 19 % della popolazione, hanno il 77 % dell’attività in rete. Dopo il Nord America, la densità più alta rispetto alla popolazione è in Oceania (ca. 330 host per 1000 abitanti). La media in Europa è 148, in America latina 41, in Asia ca. 15 e in Africa meno di 2.

C’è chi sostiene che l’innovazione di internet debba crescere dal basso, dalla gente per la gente. Proviamo ad immaginare un web così innovativo da creare collettivamente una nuova forma di intelligenza partecipativa al servizio di tutti, per affrontare insieme i grossi problemi della nostra società.

Immaginate una rete realizzata da una miriad
e (milioni, o addirittura miliardi) di piccole cellule di soft-ware (agenti) distribuite capillarmente ovunque, in grado di svolgere semplici funzioni e capaci di comunicare e interagire tra loro, auto-organizzandosi. Immaginate la disponibilità di piattaforme hard-ware a bassissimo costo (ad es. personal computers, cellulari, ecc.) in grado di ospitare queste piccole cellule software per abilitarne l’interazione e l’esecuzione delle funzioni. Sarebbe una piattaforma altamente distribuita che abbatterebbe costi e complessità.
Immaginate infine la gente comune, leggere, creare e diffondere nella rete idee, pensieri, informazioni e servizi affidandoli a queste semplici cellule affinché queste ne trovino altre simili (o diverse) con le quali aggregarsi per inferire e diffondere nuove conoscenze o stabilire nuove relazioni... il tutto a costi bassissimi per chi sta in rete.
Credetemi, non è fantascienza, è tecnologicamente realizzabile.
Occorre tuttavia promuovere questo disegno intensamente, per il bene comune. È il momento per farlo.
Vedi anche:
ImMEDIAtamente

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok