In Agenda 21…

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Più volte su Giovanipace.org abbiamo fatto riferimento all’Agenda 21.
Ma in che cosa consiste? Principi, strategie, obiettivi, azioni…
per uno sviluppo sostenibile.

... Carlo Degiacomi

L'economia pura, tradizionale di mercato è come se considerasse il mondo come qualcosa di piano (come gli antichi) che si estende senza limiti in ogni direzione e non ha alcun vincolo importante alla crescita economica. L'economia che invece tiene conto anche ad esempio della sfera ecologica si accorge che il nostro pianeta, la terra, è una sfera rotonda, limitata, da cui provengono tutte le risorse e ritornano in forma degradata. Allora ci si pone tanti interrogativi a cui non c'è mai una risposta unica e rassicurante, ma tante risposte che cercano di utilizzare le tecnologie per ricercare la sostenibilità, azioni positive attente all'ambiente.
Ad esempio è difficile, ma possibile, sviluppare tecnologie che possano fornire gli stessi livelli di servizi utilizzando una quantità di energia minore rispetto a quella attuale; utilizzare meno materie prime, ridurre le sostanze tossiche, esaltare le occasioni di riciclaggio, le risorse rinnovabili. Non bisogna essere contro le tecnologie, ma valutarle secondo questi risultati.
Da qualche anno c'è un meccanismo positivo che serve a far sì che molti soggetti discutano insieme e decidano insieme. Si chiama Agenda 21. Tutti possiamo "scriverci" sopra?
Facciamo degli esempi pratici e da questi capiremo che cosa è l'agenda 21.
L'ENERGIA
Ogni famiglia o persona può stare attenta a consumare meno a casa sua, ad utilizzare la nuove lampadine che richiedono meno elettricità, e così via. Ma non basta. Bisognerebbe sviluppare fonti energetiche che non utilizzano petrolio e materie fossili (non rinnovabili). Gli impianti fotovoltaici (sia nel nord che nel sud del mondo - vedi contributo "fonti energetiche") sono una soluzione, ma costano ancora troppo, hanno poco rendimento. Ci vogliono quindi piani speciali.
Chi può farli?
Sicuramente l'ente locale può aiutare anche con incentivi chi vuole andare in quella direzione. Le nuove abitazioni possono essere dotate in parte di energia solare. Bisogna che la nuova edilizia sia spinta su questa strada. Questa è una delle tante azioni dell'Agenda 21. Soggetti che chiedono ed enti che rispondono positivamente.
IL TELERISCALDAMENTO
Ma non basta. Per il riscaldamento si devono praticare soluzioni nuove e radicali per ridurre le emissioni di anidride carbonica: è in corso a Torino (sull'esempio di Brescia e altre città italiane) l'applicazione del teleriscaldamento e della cogenerazione. A partire dalla centrale AEM (Azienda Energetica Metropolitana) di Moncalieri (TO) in cui si produce energia elettrica bruciando metano, si è deciso di utilizzare il calore prodotto per portare l'acqua riscaldata nelle case. Si è creata una rete enorme di tubi che sta arrivando al centro città per sostituire i singoli riscaldamenti condominiali (con le loro emissioni). Per ora le rete copre 200.000 persone, ma il piano d'azione prevede di servire il 50% della popolazione in tempi brevi.
Chi sono i soggetti impegnati? Il comune, la provincia, la regione, l'AEM, l'Italgas, le aziende che lavorano per le infrastrutture, i condomini….


 

LE NUOVE COSTRUZIONI
Ma non basta. Le nuove costruzioni si preoccupano dell'ambiente? Un esempio: nella zona ex-mercati generali del quartiere Mirafiori di Torino, viene realizzato uno dei villaggi per le Olimpiadi 2006. Demolizioni, risanamenti, e poi costruzioni. Il piano d'azione in questo caso prevede la realizzazione di un villaggio seguendo le tecniche della bioedilizia. Priorità possono essere: orientamento degli edifici rispetto al sole, pannelli solari, utilizzo delle vetrate con poca dispersione di calore e per illuminazione razionale, teleriscaldamento e teleraffreddamento, materiali ecologici e di riciclo, sistemi solari ad aria per la ventilazione, abbattimento sprechi d'acqua.
Dire e fare cose sensate e attente su questi terreni è più difficile che dire non costruiamo più.
I soggetti. Enti locali, Toroc (agenzia per le olimpiadi), progettisti, ditte realizzatrici, tavoli territoriali che vedono vari enti, associazioni ecologiste, il quartiere e gli abitanti della zona… Sarà così? E fuori dalla grande città si possono realizzare esperienze ad esempio di teleriscaldamento? Un'azione dell'Agenda 21 prevede di realizzare a Castellamonte (To) una caldaia centrale che può bruciare all'anno 7000 t. di cippato (legno). Chi lo procura? Le cooperative di lavoro che si occupano di mantenere i boschi (altro grande problema) fornendo massa legnosa per energia. La stessa caldaia riduce l'uso di gasolio e metano per tanti edifici della zona…
CHE COSA E' ALLORA L'AGENDA 21?
Una sede di tanti soggetti coordinati dall'ente locale che propone azioni e iniziative precise, collegate a politiche locali che riguardano tutti i settori. A scala locale si decidono obiettivi e azioni conseguenti per migliorare l'uso delle risorse, risparmi, realizzare percorsi realizzabili in tempi prevedibili. Chi decide? La partecipazione è uno dei punti principali: chi avanza il problema: i soggetti sono le comunità locali e le persone, enti e associazioni.
Si può dire in termine tecnico che il processo dell'Agenda 21 non è un processo lineare ma sistemico, caratterizzato dalle interrelazioni fra le parti.
Bisogna essere capaci di partecipare a questo meccanismo. Abbiamo parlato un po' di energia, ma pensate ai trasporti, al lavoro, ai luoghi di produzione, all'agricoltura, all'uso del territorio…
A scala locale quante buone pratiche possono essere messe in atto in modo che tutte insieme migliorano la qualità della vita da noi e in tutto il mondo? Tante se anche noi semplici cittadini quando si discute ci siamo.
Carlo Degiacomi






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