Cara Elisa, ti saluto come ti salutavo ogni volta che ci incontravamo: ti voglio bene! Ti voglio bene Elisa e con me te lo dicono tutte le persone che ti hanno incontrata all’Arsenale della Pace e i centomila giovani che poco tempo fa a Torino hanno raccolto il tuo testamento spirituale: “Ho vissuto l’odio, ho vissuto l’aberrazione, la spersonalizzazione completa dell’uomo. Ho imparato da questa mia triste esperienza che l’unica cosa per formare un mondo migliore è l’amore: l’amore per Dio prima di tutto, l’amore per gli altri, l’amore per se stessi”. Le tue parole rispecchiano la tua vita, racchiudono una testimonianza di riconciliazione e di perdono. Oggi in modo particolare dovrebbero entrare nel cuore di tutti i credenti nell’unico Dio, ebrei, musulmani, cristiani e di tutti i non credenti. Tutte le persone di buona volontà si riconoscono nel tuo amore per la vita. In questo tempo buio dell’umanità, senza di te, Elisa, ci sentiamo più soli, ma vogliamo dirti che faremo nostra la tua pacifica lotta e porteremo ovunque la tua speranza. Tra pochi giorni si raduneranno di nuovo i centomila Giovani della Pace. Sarai con noi e quel giorno, di riflessione e di dialogo, sarà dedicato a te. Ernesto Olivero e i Giovani della Pace Torino, 21 settembre 2004 |