Jody Williams: il buon esempio brasiliano

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro

Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo il seguente articolo di Jody Williams, premio Nobel per la pace nel 1997 per aver promosso la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri.

Quando la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri (International Campaign to Ban Landmines, Icbl) fu promossa a livello mondiale nel 1992, nemmeno il più ottimista tra noi pensava che fosse possibile rimuovere quegli arsenali dal mondo. L’uso di quelle armi durava da così tanto tempo ed era talmente diffuso che la prospettiva della loro proibizione pareva essere irrealistica.

E invece in cinque anni di lotta la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri, promossa da persone comuni, raggiunse lo straordinario risultato di un trattato internazionale per la proibizione delle mine terrestri. In quello stesso anno la Campagna ed io ricevemmo il premio Nobel per la pace, per essere riuscite a trasformare “una visione in una realtà”. Il comitato per il Nobel riconobbe inoltre nella nostra Campagna “un esempio di importanza decisiva per gli sforzi internazionali per il disarmo e la pace”.

Il 23 ottobre il Brasile sarà il primo Paese al mondo a porre nelle mani
del suo popolo la decisione sulla legislazione nazionale relativa al controllo delle armi attraverso il voto. Il referendum, insieme ad altre misure previste nello Statuto del disarmo - già noto e apprezzato a livello internazionale -, ha attirato l’attenzione di tutti i Paesi e i popoli. Poiché è un passo coraggioso per ridurre gli inaccettabili livelli delle uccisioni e dei ferimenti provocati dalle armi da fuoco.

L’esempio del Brasile già si è ripercosso sull’intera America Latina - la regione del mondo con i più elevati indici di omicidi con armi da fuoco - sollecitando altri Paesi, come l’Argentina, la Bolivia, l’Uruguay e il Paraguay, ad avviare processi per rendere più rigide le rispettive legislazioni nazionali per il controllo delle armi da fuoco.

In questo momento così unico, i cittadini brasiliani stanno riflettendo sulla loro visione di una società più giusta e pacifica. La costruzione della pace è un compito arduo. Molte volte essa è il risultato del coraggio di poche persone, di azioni individuali che possono contribuire al cambiamento. Creare una società più pacifica richiede la trasformazione di pratiche e idee assai radicate.

Il successo della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri ha messo in rilievo l’importanza di trovare delle soluzioni creative per promuovere questa trasformazione. Il referendum brasiliano per il disarmo è una risposta inedita per cercare di ridurre i costi umani dell’esistenza di armi letali. Analogamente al nostro lavoro contro le mine, la società civile brasiliana è coinvolta in tutte le fasi della lotta per il disarmo in Brasile.

Familiari delle vittime uccise e vittime sopravvissute alle aggressioni partecipano ai negoziati politici, così come le organizzazioni non governative hanno un ruolo-chiave nella definizione e nell’implementazione della campagna di consegna volontaria delle armi da parte dei cittadini, che ha portato al ritiro di circa 450.000 armi che erano in circolazione.

Essendo una delle cinque donne cui è stato attribuito il premio Nobel per la pace negli ultimi quindici anni, metto in evidenza l’importanza della partecipazione delle donne nella campagna per il sì al referendum. Sebbene le donne costituiscano la minoranza di coloro che usano le armi, ci troviamo molte volte al centro - per così dire - di un vero e proprio fuoco incrociato.

Il più delle volte siamo noi donne che ci facciamo carico del sostegno psicologico, affettivo e materiale alle comunità devastate dalla violenza armata, così come siamo noi che ci prendiamo cura dei feriti e degli invalidi. Le donne lottano per una inclusione significativa nei processi formali di consolidamento della pace e di disarmo. Le donne brasiliane - che rappresentano la maggioranza degli elettori - hanno ora un’opportunità storica per influire sulle politiche della sicurezza.

La mia esperienza con la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri mi fa affermare con convinzione: sì, è possibile che i cittadini comuni si uniscano e raggiungano un risultato straordinario. Sì, è possibile sognare un mondo più pacifico e trasformare il sogno in realtà. Il 23 ottobre, facendo vincere la pace, si lancerà un messaggio che avrà eco in tutto il mondo.

Jody Williams
www.referendosim.com.br - O globo
dal foglio quotidiano “La nonviolenza è in cammino”

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