La Babele di sigle

Pubblicato il 31-08-2009

di bruno


"Crolla il NASDAQ, tiene il Dow Jones, resta invariato l'indice Nikkei. L'ONU ha inviato osservatori nei Territori, l'OLP approva ….". Non sto dando i numeri, pardon le sigle, al contrario! Questo potrebbe essere il sommario di un normale notiziario del mattino, virtuale, anzi reale...

   

 Anche questa mattina ho ascoltato la radio. Lo faccio sovente mentre mi reco al lavoro, lo faccio come lo fanno migliaia di automobilisti che impazientemente sperano di avanzare -magari anche solo di un centimetro per volta, ma di avanzare- sulla giungla di asfalto che li porta in un'altra giungla, la città. Provate a miscelare "Babele" a "Giungla" e vi troverete immersi in un mix esplosivo (forse è più corretto dire deprimente). Sto parlando della babele delle sigle. A me piace ascoltare i notiziari, riesco a collezionarne anche quattro in un'ora di macchina. Oggi mi sono trovato confuso, frastornato: "La BCE ha varato un piano per abbattere i costi comunitari della BSE. Gli OGM stanno dividendo la comunità scientifica. Crolla il NASDAQ, tiene il Dow Jones, resta invariato l'indice Nikkei. L'ONU ha inviato osservatori nei Territori, l'OLP approva ….". Non sto dando i numeri, pardon le sigle, al contrario! Questo potrebbe essere il sommario di un normale notiziario del mattino, virtuale, anzi reale.

Mi verrebbe voglia di dire al giornalista che legge le notizie: "aspetta un attimo, dammi il tempo di consultare il mio consulente, almeno un'enciclopedia, forse Internet, non so… qualcosa".
Tutti sanno, mi direte voi, che BSE sta per encefalite bovina spongiforme, che la BCE è la Banca Centrale europea, che gli OGM sono gli organismi geneticamente modificati (da non confondere con ONG che sta per organismi non governativi), che il Nasdaq è l'indice della borsa telematica americana e via di questo passo. Il fatto è che il "tutti sanno " equivale, almeno nel mio caso, a "nessuno sa più" in concreto di cosa si sta parlando. Ci troviamo appunto immersi nella babele della comunicazione.

C'è addirittura un noto programma gratuito per PC (da non confondere con partito comunista, significa personal computer) che si chiama babilon e che aiuta i poveri naviganti della Rete a non perdersi di coraggio di fronte alla imprevedibilità di una parola in un'altra lingua.
La Bse, più conosciuta come morbo della mucca pazza (ma i tori se la prendono o no?), ci ha gettati un po' tutti nello sconforto, almeno nel dubbio. E' facile ipotizzare che fra non molto tempo vedremo una nuova figura di consulente: il nutrizionista. La massaia prima di fare la spesa al mercato o nella solita bottega consulterà, magari su Internet, il suo esperto per valutare l'andamento del morbo. Potremmo assistere ad un dialogo come questo: "Allora signora, cosa le do?". "Qualcosa di transgenico, oggi il mio consulente mi ha consigliato di non comprare bistecche, almeno fino a quando i "titoli " dei test di controllo della mucca pazza non si saranno assestati".

Che dire poi delle sigle della new economy? In una altalena di indici che vanno su e giù anche chi non capisce niente di borsa finisce con il sentirsi più tranquillo se il Mibtel (indice telematico nazionale) è positivo, o angosciato se è di segno negativo. Quanto al sapere chi manovra i titoli quotati nelle varie borse, quale effetto abbiano non tanto sull'economia quanto piuttosto sulle persone che vivono in queste economie, nessuno è in grado di dirlo con certezza. In fondo non ci interessa più di tanto. Quello che conta è il segno + o - di fianco a un numero che significa molto crudamente una perdita o un guadagno.
Questa pantomima quotidiana in cui le sigle ci assediano -in quanto a noi siamo forse rassegnati nel farci assediare- ci riporta alla mitica e biblica Babele, luogo tipo della pretesa umana di voler arrivare più in alto che si può attraverso la costruzione-simbolo della torre. A Babele l'orgoglio dell'uomo è stato sconfitto dalla confusione delle lingue.
Anche il Papa partecipa alla preoccupazione che questo guazzabuglio di sigle comunica. Recentemente nel corso del Giubileo della Pace rivolgendosi ai numerosissimi partecipanti del Sermig ha dichiarato: " Ci troviamo immersi in tante sigle che ci fanno paura. Oggi siamo sotto il segno del Sermig, di questa sigla che ci comunica speranza".
Speranza: che non sia questa la chiave per aprire la porta che ci rinchiude in Babele?

Claudio Maria Picco
(foto A. Ramella)

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