La bussola del cuore

Se ci fosse un terremoto o un’altra alluvione, sono convinto che continueremo a dire: “Prima gli altri e poi noi”. Non ci verrebbe in mente di tenere il conto della riconoscenza ricevuta o di chiederci se la gente capirebbe il significato di un gesto come questo. Noi lo abbiamo fatto per amore, perché il nostro cuore ci ha indirizzato su quella via.

Il nostro cuore vive in pace con cristiani, ebrei, musulmani, con credenti di qualsiasi religione e non credenti. Come possiamo allargare questo amore in un mondo in cui l’occhio per occhio sta rendendo cieca tantissima gente? Semplicemente continuando a credere, ad accogliere credenti e non credenti, ad esercitare la carità. Il nostro cuore, bussola che orienta le nostre scelte, ci dice così, e con questa bussola portiamo la forza della ragione e delle idee, portiamo la convinzione che la pace è possibile.

Il bene non è controcorrente, è il male ad essere controcorrente. Continuiamo a credere e a pregare perché anche il male, che a volte è un missile, una bomba, un attentato, una guerra si fermi, si penta e incominci anche lui a piangere con chi piange, a piangere con le vedove dei nemici diventati ex nemici, a soccorrere gli orfani degli ex nemici. Il mondo sarà di chi lo amerà di più, e noi oggi cercheremo di amare di più.