La libertà di Leonardo

Pubblicato il 29-05-2024

di Roberto Lerda

Leonardo Lotto ha 25 anni e solo un anno fa la sua vita è stata completa­mente stravolta. «Stavo correndo dal bagnasciuga verso l’acqua e poi mi sono tuffa­to; forse per un banco di sabbia o per l’acqua bassa ho sbattuto la te­sta e sono stato un bel po’ sott’ac­qua. Chi mi ha tirato fuori mi ha letteralmente salvato».

Da quel giorno inizia un per­corso lungo e difficile, perché Leonardo rimane paralizzato: non cammina più e fatica anche a muovere le dita delle mani. No­nostante ciò, conclude gli studi iniziati, che l’hanno portato a gi­rare per il mondo: «Io ero in Au­stralia per finire il master e invece l’ho finito in ospedale; era da anni che vivevo fuori casa, ma adesso sono tornato a vivere con i miei genitori. Ora tutto si centra sullo stare meglio, far stare meglio chi ho intorno e cercare di guadagna­re più indipendenza possibile. Il mio sogno sarebbe quello di tor­nare a vivere da solo».

Il suo discorso a Londra alla cerimonia conclusiva del Master cems in Management Internazio­nale colpisce e commuove tutti i presenti. Dopo ha affermato: «Se guardo alla montagna tutta intera è troppo alta, troppo grande da scalare; quello che cerco di fare ogni giorno è guardare al picco­lo passo che posso fare verso una vita migliore. Ma soprattutto questo percorso non l’ho mai fat­to da solo: i miei genitori ci sono sempre stati e anche i miei amici non mi hanno abbandonato ne­anche per un istante. Il fulcro del mio discorso era ringraziarli pubblicamente perché sento di ricevere tantissimo, è stato liberatorio». Proprio in questi giorni è stato anche insigni­to dal presidente Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana per aver con un messaggio raccontato il suo necessario cambio di vita e l’importanza del valore della liber­tà e di chi ha lottato per garantir­la. Proprio il tema della libertà è il fulcro di tutta la sua vita ora: «La libertà non è scontata, è giusto godersela ed è giusto valorizzarla e non dimenticarsi mai che è sem­pre merito di qualcuno se siamo liberi. E a volte quel qualcuno po­tremmo essere noi».

La sua storia mi insegna che ogni gesto può essere indirizzato a dare respiro e libertà alle perso­ne intorno a noi e al mondo, a partire dal piccolo.


Roberto Lerda
NP aprile 2024

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