La musica che non c'è
Pubblicato il 11-08-2012
di Gianni Giletti - Michael Franks, Passionfruit, Wea 1983. Mi ha sempre affascinato la musicalità di questo timido artista, che si fa conoscere soprattutto con i dischi (almeno in Europa) centellinando i tour e i concerti.
Questo disco in particolare ci spiega come si può fare della grande musica senza voler strafare; un pugno di grandissimi musicisti, in particolare nella parte ritmica (Steve Gadd e Nana Vasconcelos sono dei numeri uno tra i batteristi e i percussionisti), idee precise e abbastanza originali nello scrivere le canzoni, cura maniacale negli arrangiamenti... e il gioco è fatto.
Le canzoni si susseguono, prese per mano dalla voce sussurrata del Nostro e ci portano in luoghi esotici, lontani eppure così vicini perché appartengono ai nostri sogni e alla nostra insopprimibile voglia di scappare, almeno con la fantasia, verso mari e spiagge da sogno. Straconsigliato a chi va matto per il soft.
Gianni Giletti